LECCE – Sono già trascorsi quattro anni da quando Mario De Marco, storico, docente e giornalista leccese, ci ha lasciato. Un vuoto enorme per quanti hanno potuto apprezzarne le qualità umane e professionali.
Il forte desiderio di conoscenza e della scoperta, la naturale inclinazione che lo ha portato ad allargare i propri orizzonti culturali regalando ai suoi lettori interessanti chicche storiche ha rappresentato la bussola della sua vita. Ecco perché la riapertura del suo studio, in Corte dei Rodi, nel cuore del centro storico di Lecce, assume un significato particolare. Oltre settemila libri per la sua biblioteca ed una prestigiosa pinacoteca arricchiscono il Centro Studi a lui dedicato.
Più di duecento invece i volumi pubblicati dal professor De Marco sulla storia e le tradizioni del Salento. Da non dimenticare la sua passione per il giornalismo: è stato, infatti, tra i pionieri del giornalismo radiotelevisivo a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.
“Per noi è un momento importante – spiega il figlio, Flavio De Marco, direttore del quotidiano on line Corriere salentino, che sta portando avanti con determinazione, passione e un pizzico di orgoglio l’opera del padre – Inizia, infatti, un percorso significativo per il Centro studi che fa riferimento ai lavori storici e storiografici di mio padre che riguardano sì la storia patria, ma anche la libera muratoria nella Terra d’Otranto”. Sempre con lo stesso piglio e la stessa passione. E, soprattutto, con il rigore storico-scientifico che ha contraddistinto ogni suo scritto. Non è un caso che i suoi itinerari storico-culturali siano stati ripresi da diversi studiosi che hanno saputo cogliere l’importanza della ricerca e degli scritti del professor De Marco. I suoi ultimi lavori si sono concentrati sulla figura di massoni illustri, anche di sindaci legati a vario titolo alla muratoria, come la Storia della massoneria a Taranto, Storia della massoneria brindisina, Storia della Massoneria in Terra d’Otranto, Profili biografici di massoni salentini, e altri ancora.
Un’eredità importante e, soprattutto, da recuperare, come conferma l’avvocato Giuseppe Calogiuri, MV Loggia Eleutheria Lecce. “Il professor De Marco – spiega – è stato capace di trovare punti di contatto significativi tra la storia dell’Istituzione, alla quale non ha mai nascosto la sua appartenenza, e la storia della città di Lecce. Ha ripercorso e biografato, dunque, la storia della nostra città e dei suoi illustri concittadini con il filtro dell’appartenenza anche a un’associazione secondo la quale libertà, uguaglianza e fratellanza ne rappresentano i punti cardine e imprescindibili”.
Nel giorno della riapertura dello studio di De Marco si sono ritrovati gli amici di un tempo, uomini e donne di cultura che stimavano e apprezzavano il professore leccese.
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