LECCE – Marcia indietro del Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice rispetto al ventilato (e sostanzioso) aumento del suo compenso annuale che nella proposta avanzata cresceva addirittura del 480 per cento.
Il 22 agosto 2022 è stato emanato un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di compensi, gettoni di presenza e ogni altro emolumento spettante ai componenti gli organi di amministrazione e di controllo, ordinari e straordinari, degli enti pubblici. «In seguito a questa norma – ha dichiarato il Rettore Fabio Pollice – l’Università del Salento, così come molte Università italiane, ho ritenuto di sottoporre agli Organi di Ateneo la proposta di adeguamento delle indennità per le cariche di Rettore, Prorettore e componente del CdA. Ho naturalmente proposto che l’aumento dell’indennità rettorale facesse riferimento al valore minimo nell’ambito del range proposto dal Dpcm. Ritengo infatti che sia giusto riconoscere un compenso adeguato a chi amministra le istituzioni pubbliche, e l’Università tra esse. Il settore pubblico è decisivo e non possiamo sperare che gli incarichi istituzionali, difficili e complessi, siano presi in carico unicamente per la passione personale degli eletti. È una questione di professionalità e di responsabilità che si somma alla passione civile, ma che va riconosciuta come principio-guida per un settore pubblico efficiente, dinamico e capace di supportare la crescita del Paese”. “In conseguenza di queste osservazioni – aggiunge Pollice – ho presentato una proposta al Senato Accademico che è stata vivacemente discussa in assoluta trasparenza e libertà. Il Senato nella sua autonomia non ha espresso parere favorevole. Tengo a sottolineare che il parere del Senato in questo caso era di tipo consultivo, perché la decisione finale spettava al Consiglio di Amministrazione. Di qui la mia decisione di portare la questione all’attenzione di questo Organo. Nella seduta odierna, dopo ampia discussione, il CdA, pur ritenendo giustificata l’esigenza di rivedere le indennità degli Organi, ha deciso di non deliberare in merito, nel rispetto di quanto discusso e votato in Senato”.
Cgil Lecce e la Flc Cgil Lecce hanno accolto con favore la decisione presa dal rettore Fabio Pollice di non far deliberare il Cda sulla rideterminazione delle indennità, così come proposte al Senato accademico e poi allo stesso Cda. Queste organizzazioni sindacali ritengono tale scelta “rispettosa del ruolo degli organi accademici, oltreché del personale”.
“Tutti noi – si legge in una nota – riconosciamo la gravosità degli impegni di chi amministra gli enti pubblici e non siamo contrari ad una rimodulazione delle indennità di chi assume responsabilità amministrative a vario titolo, di tutto il personale. A patto però che la rideterminazione sia congrua al momento storico, alle difficoltà che incontra il sistema universitario statale ed in particolare Unisalento, ai sacrifici richiesti in questi anni ai dipendenti ed agli studenti e che sia sostenibile nel tempo”. Fine della storia. Almeno per il momento.
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