COPERTINO – La festa della Madonna, la festa delle “marange” e – cosa non scontata in questo periodo – di una comunità che vuole invitare il mondo ad unirsi e a non fare la guerra. Torna martedì 19 aprile presso il Parco della Grottella di Copertino, dopo due anni di assenza, la “Fera ti la urteddra”. Detta anche più semplicemente “La Urteddra”, come i copertinesi chiamano affettuosamente questa seconda Pasquetta collegata all’esistenza, nei giardini salentini più tradizionali, di cloni di melangolo, antico albero da frutto – dal nome scientifico Citrus aurantium – che produce arance amare chiamate in dialetto “marange”, messe in commercio durante le feste religiose primaverili.
Frutti che venivano utilizzati anche in occasione della Festa della Grottella, appunto, quando le “marange” venivano acquistate e utilizzate anche per abbellire gli ambienti (con i “campanari”). Un frutto insomma molto amato, ma anche di produzione “slow”: a ricordare infatti la lentezza di produzione di questi alberi c’era il detto salentino “Marangia, marangia, ci la chianta no la mangia”.
E come da tradizione anche quest’anno la Festa, da cui volerà un pensiero di speranza e di pace per l’Ucraina e per il mondo (come testimoniano i colori dell’aquilone sulla locandina dell’iniziativa), offrirà nel corso della giornata la possibilità di acquistare “marange”, “palummeddre”, “cumete”, e “trenule”, ma anche di rilassarsi e divertirsi grazie all’area picnic, agli spettacoli – previsto un concerto dei Modem – alle giostre e al luna park. Ricco anche il programma religioso della Pasquetta, che vedrà al Santuario messe alle 7.30, alle 9 (presieduta da monsignor Fernando Filograna, vescovo della diocesi di Nardò-Gallipoli), alle 10.30, alle 12, alle 17, alle 18.30, alle 20; sarà inoltre aperto in via straordinaria l’orto di San Giuseppe da Copertino (ore 9-21).
La “Urteddra” è organizzata dall’Amministrazione comunale di Copertino, dal Comitato festa patronale dell’associazione “San Giuseppe Desa da Copertino – Il Santo dei voli” e dai Frati minori conventuali presso il Santuario. “Torna finalmente un appuntamento del quale Copertino ha molto sentito la mancanza in questi ultimi anni”, il commento della sindaca Sandrina Schito. “Abbiamo tutti bisogno di ritrovarci per un attimo di spensieratezza, ma anche per rinsaldare le ragioni dello stare insieme che fanno appunto di noi una comunità”. Spazio quindi alla Festa, ma anche alla riflessione, invita padre Eugenio Galignano, rettore del Santuario: “Non fermarti ai coriandoli dell’esteriorità, alle luminarie, alle bancarelle. Fa un passo avanti. Scendi nel Santuario. Fissa i tuoi occhi su quel volto di Mamma, faccia a faccia con il Figlio Gesù. Il cuore di San Giuseppe vibrava in un’estasi d’amore. Anche il tuo animo potrà cogliere un fremito che darà luce alla tua vita”.
Soddisfatti anche gli assessori comunali alla Cultura e al Commercio Maria Rosa Rizzo e Mario Camisa: “Finalmente la comunità può ritrovarsi stretta in una delle celebrazioni che più accentuano gli aspetti tradizionali e culturali, ma anche socio-economici della nostra città”. E se il presidente Comitato Festa Pippi Renis si dice “assolutamente contento per la ripresa di un appuntamento cui i copertinesi sono molto legati”, ringraziando l’amministrazione comunale per l’impegno a ripristinarlo, il consigliere delegato al Parco Festa Gianluca Polo ricorda: “”La Mamma mia vuole i cuori”. San Giuseppe invitava i copertinesi a recarsi con fiducia al Santuario della Madonna della Grottella a trovare la “Mamma di tutti”. Lo fa ancora oggi: riprendiamo dopo la pausa forzata di due anni la tradizione che ci vede, il martedì dopo la Pasqua, recarci alla Grottella per passare una giornata di fede, di svago, di gioia dello stare insieme. Ripartenza e resilienza… con San Giuseppe nostro”.
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