A volte anche un allenatore bravo, umile nel lavoro e che non si presta a compromessi pur di allenare, può avere l’occasione che merita per imporsi. E’ questo che è successo nelle ultime ore a Lecce dove l’esonero, inevitabile ma inaspettato per i tempi in cui è avvenuto, di Pasquale Padalino ha permesso a Roberto Rizzo di sedere come tecnico sulla panchina della sua squadra del cuore.
Non più una soluzione a tempo come accaduto in passato, ma l’occasione per far vedere le sue qualità, quelle per cui De Canio lo volle come secondo, lasciandogli carta bianca negli allenamenti. Il neo mister giallorosso anni fa disse che non avrebbe voluto esser ricordato nella storia giallorossa soltanto per il goal decisivo nel derby contro il Bari del 1985 che spianò la strada alla prima promozione in A. L’occasione è dunque arrivata e tutti i tifosi adesso sperano che possa centrare la promozione ed eguagliare così Mimmo Renna, che solo poche settimane fa ha festeggiato gli 80 anni osannato dalla curva nord.
A Lecce, si sa, è difficile imporsi in panchina per chi è nato nel Salento. Troppo facile essere etichettati come soluzioni di ripiego, oggi meglio indicate come “low cost”. Non è questo sicuramente il caso. Per Roberto Rizzo parlano i numeri. Tanti successi sulla panchina della Primavera giallorossa, tanti giovani portati alla ribalta, un campionato vinto in D a Matera, tanti anni come vice di De Canio con il quale Rizzo è sempre stato in grande sintonia e poi l’ultima panchina in coabitazione con un altro leccese doc, Primo Maragliulo, a Lanciano in Serie B lo scorso anno. Gli abruzzesi erano in una situazione disperata, eppure la coppia leccese riuscì con grande abilità tecnico tattica nell’intento di sospingere una squadra, ormai sull’orlo del fallimento, dall’ultimo posto sino ai playout. La dirigenza di via Costadura avrà avuto questo ricordo quando ha deciso di affidare la squadra al tecnico di San Cesario, esonerando Padalino. Una scelta sofferta, forse ritardata, ma inevitabile visto che la squadra giallorossa aveva dimostrato nelle due ultime uscite di avere la testa altrove (si sperava dalle tribune che si fossero tirati in remi in barca in vista dei playoff) e senza che fosse scemato il dissenso nei confronti del mister foggiano.
A metà giugno diremo se questa di Roberto Rizzo è stata o meno una scelta vincente. Sicuramente avremo un tecnico più elastico mentalmente, a cui piace attaccare, ma che al tempo stesso sa leggere bene le partite e gli avversari. E il Lecce in questo momento ha il disperato bisogno di ritrovare idee ed equilibrio.
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Rizzo, qualità e umiltà per la scalata alla B
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