LECCE – Dietro le loro facce, nascoste tra le mascherine di ogni tipo, c’è una sotria da raccontare. SAtorei di disperazione e di amore per il loro lavoro. Uomini e donne che non sono numeri, ma lavoratori che non vogliono essere dimenticati. Gli ambulanti del mercato bisettimanale di Lecce sono scesi in piazza per urlare la loro rabbia. “Vogliamo solo lavorare”. Una voce univoca, uno slogan scandito più volte che assomiglia tanto ad un grido di dolore.
Con un corteo che ha preso le mosse da via Bari gli ambulanti hanno attraversato la città a bordo dei loro furgoni per sbucare in piazza Libertini, una scelta non affatto casuale visto che proprio in quell’area – ogni giorno – si ritrovano i colleghi di un altro mercatino.
“Siamo stati dimenticati. Ci sentiamo invisibili – dice sconfortato Giampaolo Za, uno degli ambulanti che ha preso parte alla protesta di questa mattina – Qui attorno ci sono negozi aperti, la gente continua a muoversi tranquillamente..”.
Gli operatori commerciali chiedono immediati sostegni economici, una boccata d‘ossigeno per uscire da questa difficilissima situazione. “Siamo fermi da troppo tempo. Abbiamo figli, vogliamo essere tutelati come tutti gli altri cittadini italiani e soprattutto vogliamo tornare a lavorare. Ci sentiamo discriminati”.
Al fianco di questi lavoratori anche un’altra categoria di commercianti ambulanti. Sono quelli che lavorano nelle feste patronali. “Siamo fermi da 14 mesi – afferma Latino Rocco Merico – Sfido qualsiasi politico a restare senza stipendio per cosi tanto tempo. I costi fissi aumentano ogni giorno e invece non abbiamo ricevuto nessun euro dallo Stato. Siamo allo stremo. Non sappiamo dove andranno a finire le nostre famiglie. Noi vogliamo solo riprendere a lavorare. Fino ad oggi invece siamo stati solo presi in giro”.
Ad accompagnare la manifestazione solo polizia e carabinieri. Di politici neanche l’ombra.
Photogallery a cura di Annamaria Niccoli
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