LECCE – “E’ una giornata storica, in particolare per una delle città più belle di Italia che io ho sempre immaginato come una grande fonte di attrazione di cultura e di formazione. Lecce è una città fatta apposta per studiare, per comprender il mondo, per fare ricerca scientifica, sono felicissimo che questo traguardo sia finalmente a portata di mano”. Michele Emiliano è raggiante. La prossima attivazione a Lecce del corso di laurea in Medicina gli fa dimenticare per un attimo le vicissitudini legate all’emergenza sanitaria.
Il rettore Fabio Pollice dal canto suo gongola.E rimarca la qualità e la bontà del progetto. La parola d’ordine è soprattutto una: eccellenza: “Lo stanziamento di circa 83 milioni di euro disposto dalla giunta regionale – spiega – è un ulteriore e significativo passo avanti verso l’istituzione di un Corso che potrà avere un impatto notevole non solo sull’offerta formativa universitaria, ma sull’intero territorio pugliese perché, al di là degli effetti sulla sanità locale, consentirà – in ragione della sua caratterizzazione tecnologica – di attrarre risorse umane e finanziarie in un settore strategico per il nostro futuro, contribuendo a creare, unitamente al “Salento Biomedical District” che abbiamo avviato la scorsa estate, un polo di eccellenza nell’area della salute. È il secondo esperimento in Europa in tale direzione, e punta alla formazione di un nuovo profilo di medico chirurgo con una solida competenza nel settore tecnologico, come richiesto dalla sempre più rapida evoluzione delle pratiche cliniche e chirurgiche che sempre più includono aspetti legati alla robotica, alla sensoristica, ai big data e ad altre tecnologie di frontiera”. Cuore, visione e competenza: sono le tre direttrici che segnano il suo cammino all’Università del Salento.
Soddisfatto pure il direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo che continua a battere il tasto della formazione e della ricerca, binomio fondamentale che ha assicurato il successo della nuova facoltà. “In un periodo di emergenza sanitaria, oltre ad affrontare le problematiche che quotidianamente si sono presentate, abbiamo pensato a come trasformare un evento traumatico, di enorme complessità, in una opportunità. Elemento guida per tutti è stato condividere una visione finalizzata a consegnare alla Next Generation, alla generazione futura dell’Unione Europea e quindi del Salento, della Puglia, del bacino del Mediterraneo, una opportunità, quella di fare ricerca, assistenza, formazione di base e specialistica in un nuovo ambiente che è quello dell’istituendo polo ospedaliero-universitario del Salento che ha come elemento fondante la Facoltà di Medicina e Chirurgia, con le sue scuole di specializzazione e i corsi di laurea nelle professioni sanitarie”.
Il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia (classe LM-41) avrà la caratteristica di arricchire la professionalità del medico chirurgo con competenze tecnologiche e metodologiche specifiche nell’ambito dell’Ingegneria biomedica. Per raggiungere quest’obiettivo, il percorso formativo integrerà attività formative tipicamente necessarie per la formazione di un medico chirurgo con attività formative tipiche della formazione biotecnologica e ingegneristica di tipo biomedico, nell’ottica di formare una figura professionale che, oltre a essere in grado di esercitare la professione medico chirurgica, sia in grado di applicare o sviluppare soluzioni tecnologiche nella direzione della prevenzione e cura delle malattie, del supporto all’invecchiamento e alle emergenze sanitarie. L’ammissione al corso di studio in Medicina e Chirurgia è soggetta alla normativa vigente in materia di accessi ai corsi di studio a numero programmato a livello nazionale. Il percorso formativo prevede l’erogazione, nei primi 2 anni, prevalentemente di contenuti tipici delle scienze mediche di base accompagnati, sinergicamente, dagli essenziali fondamenti delle scienze bio-ingegneristiche. Nel terzo anno, a completamento della formazione di base, sono trattate materie precliniche e bio-ingegneristiche. Dal quarto anno sono introdotti insegnamenti clinici accompagnati da applicazioni delle metodologie ingegneristiche ai problemi della clinica. Già dal secondo anno lo studente sarà immesso in percorsi professionalizzanti che, inizialmente svolti in laboratori di ricerca e sviluppo che operano in ambito biologico, medico e bio-ingegneristico, nel corso dei semestri s’intensificheranno e saranno sempre più orientati verso la pratica clinica, con una valorizzazione del bagaglio di conoscenze e competenze acquisite durante il percorso formativo preclinico. A tal fine, si prevede che nel primo triennio gli studenti siano guidati da due tutor, il primo di ambito biologico/medico, il secondo di ambito ingegneristico. Analogamente, nel secondo triennio, un tutor di ambito ingegneristico affiancherà un tutor clinico. È previsto inoltre lo svolgimento di brevi periodi di stage presso laboratori di ricerca altamente qualificati che operano sul territorio nazionale ed estero.
Alla presentazione del progetto del Corso di Laurea MedTec, al Rettorato dell’Università del Salento, erano presenti anche gli assessori regionali Pier Luigi Lopalco, Sebastiano Leo e Alessandro Delli Noci, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, il direttore della Asl Lecce Rodolfo Rollo e il sindaco di Lecce Carlo Salvemini.
Photogallery a cura di Annamaria Niccoli
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