LECCE – Nella mattinata del 22 settembre scorso, gli agenti della Polizia di Stato in servizio alla sezione volanti della questura, sono intervenuti dopo una chiamata al 113, da parte di una donna particolarmente intimorita ed agitata in quanto il suo ex compagno, un montenegrino 36enne, stava tentando di entrare in casa attraverso la finestra e minacciava di morte lei e i suoi familiari, se la donna non avesse ripreso a frequentarlo.
Gli agenti intervenuti sono stati a loro volta aggrediti dall’uomo che cercava di avere a tutti i costi un contatto con la ex compagna.
L’uomo, nonostante la presenza degli agenti, ha continuato ad urlare in strada con rabbia incontrollabile, cercando più volte di raggiungere la donna, minacciando di ucciderla.
Gli agenti pertanto, dopo averlo bloccato, lo hanno condotto in questura dove ha continuato ad avere un comportamento aggressivo, proferendo minacce di morte contro la sua ex compagna e tutta la sua famiglia, in particolare nei confronti della sorella e della madre, che le avevano dato ospitalità, dopo che la donna aveva deciso di lasciarlo allontanandosi di nascosto insieme ai figli.
Nel frattempo la donna ha formalizzato la denuncia raccontando che circa cinque giorni prima, a seguito dell’ennesimo episodio di violenza fisica subita ad opera del suo ex, si era trasferita presso l’abitazione della sorella, dove era appunto intervenuta la polizia poco prima.
La vittima ha dichiarato inoltre che i numerosi episodi di violenza e vessazioni subiti dall’ex compagno, avvenivano sistematicamente in presenza dei cinque figli minorenni, di età compresa tra i 13 e i 4 anni, e che in una sola circostanza aveva sporto querela nel 2017.
Nonostante la querela, tuttavia, il comportamento del suo ex compagno era peggiorato, poiché questi si era vendicato sottoponendola ad ulteriori violenze e minacce fino ad indurla a denunciare. Davvero raccapriccianti le descrizioni della violenza “mi svegliava a forza di botte, sputi, insulti tanto da lasciarmi tramortita per terra…”.
La donna, in un forte stato di agitazione, è stata soccorsa dal personale del 118, e insieme ai figli, è stata poi condotta in una località protetta, mentre l’uomo è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale di borgo san nicola.
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