“Leggo, con un certo stupore, il post del sindaco Salvemini sulla “pandemia” che ha colpito Lecce al pari di tantissime altre città, in tutti i continenti. Egli afferma di “avvertire le difficoltà che vivono gli esercenti di tutti i settori ritenuti non essenziali e di sentire forte la sofferenza di quanti anche prima dell’emergenza riuscivano a stare in piedi con lavori saltuari e che oggi non hanno più quella possibilità”.
Chiacchiere! Peccato, infatti, che le richieste dei primi siano rimaste tristemente lettera morta, dall’annullamento della Tosap, almeno per i mesi interessati dall’emergenza, a quello della Tari, dal differimento delle scadenze Imu a quelle della Tasi passando per l’imposta sulla pubblicità, sino alla possibilità di ampliamento dell’occupazione di suolo pubblico (per gli anni 2020/21) per i pubblici esercizi (bar, pub, ristoranti, trattorie, pizzerie, eccetera eccetera), solo per citarne alcune.
Per non parlare dei secondi, degli ultimi, degli invisibili, talmente invisibili da non esser degni neanche dei buoni spesa (nonostante i circa 550.000 euro dello Stato) o da dover affrontare un mese e mezzo di questa emergenza con un solo “aiuto alimentare” (se si è fortunati) da parte della Protezione Civile e/o delle associazioni che fortunatamente sono scese in campo.
Si preoccupa anche delle casse comunali il sindaco, registrando un minor gettito dovuto al differimento e/o sospensione di alcune tasse (nota bene, nessun annullamento nonostante non vi sia stata alcuna occupazione di suolo pubblico o produzione di alcun rifiuto per le attività commerciali rimaste chiuse) o alle mancate sanzioni (anziché rallegrarsene, come se si augurasse il mancato rispetto del codice della strada per fare cassa!); lamenta la mancanza di soldi definiti “ossigeno vitale” ma evita di parlare della proposta dello scrivente di rinunciare alle indennità – stipendi – gettoni di presenza della classe politica cittadina per costituire un fondo di solidarietà per venire incontro proprio a quei concittadini dei quali “avverte le difficolta e sente le sofferenze”.
Incassano regolarmente il loro lauto stipendio sindaco e giunta, come possono comprendere i guai e le vicissitudini dei semplici cittadini? Serviranno sforzi straordinari e straordinaria forza di volontà, conclude il sindaco.
Per la prima volta in questi ultimi anni devo dargli ragione: serviranno infatti sforzi straordinari da parte della nostra gente per dare da mangiare ai propri figli, per non abbassare definitivamente la saracinesca, per pagare le bollette e gli affitti, per non vendersi la casa frutto di anni di sacrifici o per non fallire miseramente senza aver mai più la possibilità di lavorare; e servirà anche tanta forza di volontà per sopportare ancora un’Amministrazione presuntuosa, arrogante, lontana dai bisogni della gente, attaccata al potere ed alle poltrone, buona solo a fare proclami e propaganda. Leccesi, andiamo avanti da soli, che l’Amministrazione ci ha preso in giro abbastanza!”
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