“Ricevo in queste ore molte segnalazioni da Lecce in merito al servizio di consegna a domicilio della corrispondenza da parte di Poste Italiane e, in particolare, delle raccomandate e di avvisi di deposito. Non ho contezza se questo accada anche in altre città, ma a Lecce molti cittadini lamentano il fatto che i postini, probabilmente a causa di comprensibili timori legati al rischio contagio da coronavirus, preferiscano lasciare gli avvisi di giacenza senza suonare al campanello del destinatario per tentare la consegna di raccomandate o altri avvisi che necessitano di firma. Questo costringe i cittadini a recarsi direttamente agli uffici che, peraltro, operano ad orario ridotto per il ritiro della corrispondenza con l’inevitabile conseguenza di creare code o assembramenti agli sportelli, esattamente il contrario delle prescrizioni contenute nei decreti varati in questi giorni e delle indicazioni che giungono da autorità, medici, media. Per questo lancio un appello ai massimi vertici di Poste Italiane, qualora non vi avessero già provveduto, di verificare quanto detto e di provvedere urgentemente ad organizzare il sistema di recapito nel rispetto della normativa vigente e delle regole di buon senso a salvaguardia di cittadini, postini e operatori postali”.
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Coronavirus, “il postino non suona nemmeno una volta…”
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