MELPIGNANO – Un cittadino si è rivolto allo “Sportello dei Diritti” per ricorrere contro una multa per presunto eccesso di velocità elevata dal Comune di Melpignano. L’automobilista pensava che tutto si fosse risolto dopo che gli era stata recapitata un’ordinanza ingiunzione di rigetto del ricorso per la somma di 362 euro e che una volta impugnata innanzi al Giudice di Pace di Lecce, fosse stata annullata con dallo stesso Comune di Melpignano per conto della Prefettura di Lecce. Ma qualche giorno dopo si è invece visto recapitare un analogo provvedimento da parte dell’autorità territoriale del governo che gli ingiungeva nuovamente il pagamento dello stesso importo.
“Un qui pro quo – fanno sapere dell’Associazione – che è senz’altro dipeso dalla miriade di opposizioni ai verbali elevati dal Comune di Melpignano per il famigerato autovelox installato sulla statale 16. Ancora una volta, quindi, il cittadino sarà costretto a recarsi dal Prefetto confidando in una spontanea presa d’atto dell’evidente errore”. Un errore che secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, denota la scarsa attenzione verso i cittadini delle Amministrazioni impegnate ad elevare sanzioni a go-go utilizzando strumenti elettronici di rilevazione delle infrazioni in punti a dir poco “strategici” che più che dietro alla paventata necessità di maggiore e condivisibile sicurezza per la circolazione stradale, si rivelano nella loro incredibile capacità di portar soldi nelle casse degli enti interessati”.
La vicenda appare piuttosto nebulosa, basti pendsafe che solo pochi giorni fa il guidice di pace ha stabiito che l’autovelox posizionato sulla Lecce-Maglie non è omologato. Ergo, le multe vanno annullate. Nel giro di 48 ore dal provvedimento la strumentazione elettrronica è scomparsa dalla statale, almeno quella in direzione Lecce.
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