“Come volevasi dimostrare, verrebbe da dire. Il potere, come sostantivo, ha la straordinaria capacità di “normalizzare” gli aneliti innovativi. Tutto cambia perché nulla cambi. E la nomina del nuovo amministratore unico della Lupiae Servizi non fa certo eccezione.
Nulla da dire sulla persona designata, Alfredo Pagliaro – di cui conosco le qualità personali, professionali e politiche – ma destano molte perplessità le modalità scelte, principalmente per due motivi. Il primo riguarda le battaglie fatte, all’epoca, dal fronte dell’opposizione dal centrosinistra e dallo stesso Salvemini per chiedere che venissero privilegiate le competenze specifiche, in luogo delle ragioni strettamente politiche.
Con tutto il rispetto e la stima per Pagliaro, non riesco a capire come un medico di base possa essere considerato “competente”, secondo i canoni a suo tempo invocati, a guidare una società di servizi come la Lupiae. Una società con 260 dipendenti su cui, oltretutto, già incombe la spada di Damocle della procedura di concordato preventivo.
Desta altresì perplessità la tempistica di questa nomina, giunta nell’ultima ora utile per tentare di aggirare la legge Severino, che avrebbe decretato l’incompatibilità di Pagliaro con quella carica qualora si fosse riunito il primo consiglio comunale della nuova legislatura. Una modalità, insomma, che definirei deludente e, in prospettiva, anche preoccupante.
Non mi sfugge certo che tale nomina rientri pienamente tra le competenze tecniche del Sindaco e politiche della maggioranza di governo, ma resta la certezza che l’appuntamento con il tanto sbandierato cambiamento è quantomeno rimandato”.
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