LECCE – Da due giorni è partita la campagna abbonamenti dell’Us Lecce per la stagione 2018-19, ma rispetto agli anni precedenti c’è più di qualche tifoso non contento delle tariffe scelte dalla società per gli “affezionati” del Via del Mare, al punto che i 10000 abbonamenti, ai quali punta la dirigenza, sembrano ad oggi un traguardo difficile da raggiungere.
Il malcontento non deriva dal rincaro degli abbonamenti singoli, visto che ogni tifoso si attendeva un aumento di prezzo per via della nuova categoria a cui il Lecce si appresta a partecipare, ma dalla mancanza della “formula famiglia”, fiore all’occhiello di questa società negli anni precedenti. Se tale formula si è rivelata particolarmente vantaggiosa (anche troppo se si pensa, ad esempio, che due persone dello stesso nucleo familiare pagavano 10€ di meno di un solo rinnovo fatto da un “vecchio abbonato” in Tribuna Est), il suo completo annullamento fa si che, conti alla mano, una famiglia paghi anche più del doppio per conservare il proprio posto allo stadio.
La società ha prospettato degli incentivi alla sottoscrizione di tessere, mettendo davanti agli occhi dei tifosi delle proposte valide e degli omaggi molto belli. Infatti i dirigenti giallorossi hanno mantenuto i prezzi dell’ultima serie B (datata 2009-10), hanno deciso di scontare il prezzo dell’abbonamento anche a chi si era abbonato due anni fa, hanno ideato degli abbonamenti aziendali molto interessanti e, inoltre, hanno creato un abbonamento ad hoc per gli Over 65, gli Under 18 e le Donne. Queste iniziative però cozzano con la mancanza effettiva di una formula che dovrebbe seguire l’orientamento voluto dal Coni e dalla Figc di incentivare la fruizione dello stadio da parte delle famiglie.
Gli incrementi per i componenti di una famiglia sono davvero importanti tanto che se prendiamo, per esempio, il prezzo medio di tre tagliandi in Tribuna Est per una famiglia composta da padre, madre e figlio di 17 anni, questo era di 8,35€ in serie C. Adesso il prezzo sale a 20,70€ con un incremento che è decisamente più del doppio a fronte di un aumento per tifoso “vecchio abbonato” che si aggira in media sul 30% (dipende molto dai settori con un prezzo che arriva anche a più del 50% nella Tribuna centrale inferiore).
Oggi la società, per venire incontro alla richiesta di molti tifosi, ha incluso tra le possibili anche la tariffa Junior per i bambini dai 5 ai 12 anni di età. Una manovra correttiva importante, ma che lascia un neo scoperto e che potrebbe allontanare diverse famiglie dallo stadio e farle rimanere in poltrona.
In un anno che vedrà la scomparsa della tessera del tifoso (che si trasforma in una Fidelity card) sembra che correggere l’orientamento e proporre in corsa una nuova “formula famiglia” possa essere la soluzione migliore per vedere uno stadio pieno di giallorosso. Siamo ancora al 4 di luglio. C’è tempo per rimediare.
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