“Il fuggi fuggi politico da Forza Italia, è la conferma del cosiddetto personalismo individuale, dove quel che conta è la posizione offerta al singolo politico. Ma il politico è pur sempre una persona. Perciò chi è caduto, cadrà altrove, cadrà il suo nuovo partito e cadrà il futuro progetto politico.
Sono convinto che il problema si racchiude nel passato, ma io dico che la colpa si nasconde nella poca serietà e nella mancanza di coerenza.
La maggioranza ormai non si schiera più con coerenza e coscienza.
Ma io continuo a crederci. Nonostante i valori e le idee politiche conservatrici o progressiste non sono più così nitide e pure.
Penso che oggi contino più le idee che le ideologie. Ma in politica le idee durano poco e spesso vanno contraddette per opportunismo.
Il fallimento di Brindisi é un facile esempio di campagna elettorale svolta in maniera populista. Sicuramente sarebbe stato più complicato avere a che fare con i problemi di un’intera città e del singolo cittadino.
I mass media oggi hanno un ruolo fondamentale e nella rappresentazione di un leader, con il rischio annesso di schierarsi politicamente, accentuandone dei tratti positivi o negativi.
Oggi i cittadini desiderano essere parte integrante del progetto politico e vogliono essere il più vicino possibile al candidato, per potersi fare un’idea più familiare dello stesso.
Proprio per questo penso che Forza Italia non sia stata mai così viva, come in questo ultimo periodo: grandi cambiamenti sono alle porte e un progetto che parte dal basso non può fare altro che ritrovare giovinezza nella sua struttura dato che la maggior parte delle ultime vittorie derivano solo dall’ immagine del Presidente Berlusconi .
Si guarda sempre molto in alto. La ricostruzione e già iniziata ed è sotto gli occhi di tutti”.
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