NARDO’ – Il comandante della goletta Oloferne Marco Tibiletti e i membri dell’equipaggio Gianpietro Sara, Pierluigi Balduzzi e Leandro Bernardini hanno fatto visita al Museo del Mare Antico e all’Acquario del Salento, invitati dall’assessore all’Ambiente e ai Musei Mino Natalizio e accompagnati dai responsabili di Fluxus cooperativa (che gestisce l’Acquario). La storica goletta è approdata nei giorni scorsi a Gallipoli e rappresenta il Museo Navigante, iniziativa di promozione del patrimonio culturale marinaro promossa dal Mu.MA-Galata di Genova, dal Museo della Marineria di Cesenatico, dall’associazione La Nave di Carta della Spezia e dall’AMMM-Associazione Musei marittimi del Mediterraneo, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e l’adesione della Marina Militare e della Guardia Costiera. L’obiettivo è quello di far scoprire e promuovere il patrimonio marinaro, materiale e immateriale: barche, reperti, cimeli ma anche memorie di lavoro, di migrazioni, di comunità che di mare hanno vissuto e vivono. Un modo per rivendicare l’identità marinara dell’Italia, i cui confini sono delimitati da ottomila chilometri di coste e tradizione marittima millenaria. La Marina Militare ha voluto esporre a bordo della goletta importanti cimeli e rara documentazione sulle operazioni navali della Grande Guerra in Adriatico, nell’ambito delle attività commemorative del centenario della stessa guerra.
Tra i settanta musei italiani che aderiscono all’iniziativa ci sono proprio i due attrattori neretini. Il Museo del Mare Antico, inaugurato lo scorso 30 dicembre, ospita importanti reperti di età romana, provenienti da indagini archeologiche effettuate negli anni nel mare e lungo la costa di Nardò (tra cui il carico e la dotazione di bordo del relitto della nave romana ritrovata al largo di Punta dell’Aspide) e svolge attività di restauro, studio e ricerca sui reperti. L’Acquario del Salento invece ospita esemplari della variegata fauna ittica locale e una serie di ricostruzioni dei relitti inabissati al largo della costa jonica del Salento.
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