Il Lecce del nuovo corso targato Gotti sbanca Salerno e si impone sull’ex Liverani con il minimo scarto. L’uno a zero è frutto sì di un autogol messo a segno dopo il quarto d’ora, ma anche di nuovo idee di gioco che hanno portato sull’azione decisiva, tanti uomini in area di rigore. La mano del nuovo tecnico si è vista non solo in fase di transizione con gli attaccanti più vicini tra di loro, ma soprattutto in fase di non possesso. Infatti Gotti ad inizio ripresa ha modificato il classico 4-3-3 proponendo un più coperto 4-4-2 che ha chiuso tutti gli spazi.
Ad inizio gara Gotti decide di schierare Krstovic e Piccoli dall’inizio con il secondo che ha il compito di giocare più sulla sinistra e di accentrarsi per dialogare con il compagno. Ad inizio gara è comunque la Salernitana a rendersi più pericolosa con Liverani che prova a spostare velocemente la sfera con repentini cambi di lato. Alla prima occasione però passa il Lecce con Krstovic che tocca la palla in modo decisivo su assist di Gendrey e, complice una deviazione, spedisce la sfera in porta.
E’ un gol che dà fiducia ai giallorossi con Falcone che però deve sbrogliare alcune situazioni complicate, la più pericolosa su Maggiore a qualche minuto dall’intervallo dove il portiere effettua una grande parata. Negli spogliatoi Gotti capisce che i pericoli vengono soprattutto sul lato sinistro dove Gallo è troppo solo e così propone Dorgu come esterno offensivo al posto di uno spento Oudin.
E’ questa una chiave importantissima del match visto che il Lecce nel secondo tempo chiude tutti gli spazi e Falcone viene impegnato soltanto in pochi interventi, quando la Salernitana le prova tutte per agguantare il pareggio. Dopo 6 lunghi minuti di recupero, Maresca (buona prova la sua) decreta la fine e permette ai giallorossi di respirare con tre punti vitali che la proiettano più distante dalla zona rossa.
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