LECCE – Finisce con i fischi del Via del Mare la sfida salvezza tra Lecce e Verona che vede vincitori gli scaligeri per uno a zero. I giallorossi hanno offerto una prestazione confusionaria in avanti, capaci di tirare la prima volta in porta a cinque minuti dalla fine. Per il Lecce è questa una doccia gelata e l’unica consolazione viene dalla sconfitta ieri dello Spezia che permette di mantenere a quattro punti la distanza dalla zona retrocessione.
Baroni si presenta a questo match con la formazione prospettata alla vigilia, dove trova posto Oudin a centrocampo e Strefezza sul fronte destro dell’attacco, al rientro dopo la squalifica. Sembra il Lecce delle grandi occasioni, ma le prime vere occasioni da rete sono tutte per gli ospiti. Djuric fa il leone nell’area giallorossa con la sua specialità della casa, il colpo di testa, e prima prende la traversa dopo un minuto, mentre al 10’ è Falcone a dover deviare in corner con un colpo di reni.
Il primo vero tiro del Lecce della frazione arriva a dieci minuti dal termine con una conclusione alta di Gallo. Allo scadere è Di Francesco a provare una acrobazia, ma è solo il simbolo della prestazione del Lecce, tanto fumo e poca concretezza.
La ripresa parte meglio per i giallorossi che hanno una grande occasione con Blin su angolo. La palla esce fuori di poco. La partita sembra in mano ai giallorossi che hanno diverse occasioni per far male alla difesa scaligera, ma le azioni si perdono sempre sul più bello. E’ invece il Verona ad essere concreto a venti dal termine con il neo entrato Nnonge che riesce a bersi la difesa giallorossa prima di battere Falcone con un tiro a giro.
Sul Via del Mare cala la paura, con il Lecce che prova in modo confuso a farsi vedere dalle parti di Montipò, che vede sporcare i suoi guanti solo a cinque minuti dal termine con una deviazione in angolo su tiro di Banda. L’africano è uno degli uomini che Baroni manda in campo in questo finale concitato dove prova a giocare gli ultimi dieci minuti con le due punte.
La formula però non è vincente e al fischio finale di Massa, lo stadio accoglie la sconfitta con i fischi e i cori dalla curva che incitano, senza giri di parole, la squadra a cambiare passo per la salvezza. La sfida tra quindici giorni contro lo Spezia dirà se il Lecce è degno di restare nella categoria, perché dopo la sconfitta odierna, i dubbi sulla tenuta mentale di questo gruppo sono aumentate, anche quando si gioca davanti al proprio pubblico. La qualità in avanti manca da sempre e a gennaio non si è fatto nulla per migliorarla. Almeno quella mentale, unita alla condizione atletica, sembrava tenere. Oggi il Lecce è a pezzi, sta a Baroni rimettere insieme presto i cocci.
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