Sono passate quasi quarantotto ore, ma è ancora tanta l’amarezza per le ingiuste decisioni arbitrali di Lecce-Monza. A livello nazionale la questione ha preso poco la scena in quanto altre decisioni sbagliate, in questo weekend da festival degli orrori per gli arbitri, riguardavano club più blasonati del Lecce. Tuttavia a livello di organi federali la partita del Via del Mare ha fatto arrabbiare non poco i vertici del calcio italiano e, secondo quanto riportato oggi dal Corriere dello Sport, l’arbitro Pairetto e il suo collega Di Martino (direttore di gara e Var nella sfida Lecce-Monza) dovrebbero ricevere uno stop di almeno tre turni.
La decisione sembra palese visto che gli errori sono sempre più evidenti ogni volta che vengono riproposte le immagini e senza che vi siano apparenti scuse. Infatti in Lega è apparso più clamoroso l’arbitraggio di Lecce rispetto a quello di Torino, dove l’Aia ha voluto già ieri precisare come non fossero a disposizione del Var le immagini che hanno permesso di inquadrare Candreva nell’azione del gol annullato alla Juventus.
A Lecce invece la scelta sulle azioni da moviola è stata totalmente errata, pur avendo a disposizioni delle immagini chiare. Queste sono state decisive sull’andamento della gara in quanto hanno impedito alla squadra di Baroni di battere due calci di rigore che avrebbero potuto indirizzare il match a favore dei giallorossi. A fine gara il presidente Sticchi Damiani ha tuonato giustamente contro l’arbitraggio, chiedendo rispetto per un club che vanta una tra le prime tifoserie in Italia. Ma lo ha fatto con lo stile che contraddistingue la società leccese.
Se, però, si analizza bene l’andamento dell’arbitraggio e non si hanno a disposizione gli audio tra Pairetto e il Var, tre turni sembrano davvero pochi per un arbitro che viene da altre partite con errori clamorosi (vedere Spezia-Lazio dello scorso torneo) che avevano costretto i dirigenti dell’Aia a sospenderlo sino alla fine della stagione passata. Francamente ci vorrebbe uno stop più ampio per un arbitro che è divenuto internazionale e che dunque dovrebbe essere di traino per i colleghi, come anche per il Var Di Martino, che, per quello che può servire a parziale giustifica, era alla sua prima apparizione al Var in A. Ricordiamoci però l’errore clamoroso che commise il fischietto teramano in un Lecce-Salernitana del 2018 quando dal campo convalidò il gol del definitivo pareggio dei campani a pochi minuti dalla fine pur essendo viziato da un fallo netto su Lucioni.
Arbitri così non fanno bene al calcio. Soprattutto domenica ha colpito l’arroganza di Pairetto nel dialogo con i calciatori, un metro arbitrale che non ha convinto, come in occasione della punizione assegnata al Monza e da cui è scaturito il gol del vantaggio, e la distribuzione dei cartellini. Se si pensa che questi è divenuto internazionale pur inanellando tanti errori, allora forse è il sistema che non va. Di certo il fischietto torinese sarà più ricordato per essere figlio d’arte piuttosto che per la bravura nell’arbitrare.
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