LECCE – Il Polo pediatrico si farà. Le risorse ci sono, sono quelle del Fondo di Coesione e Sviluppo, ma occorre tempo. È questo, in buna sostanza, il messaggio lanciato oggi dall’assessore regionale della Sanità pugliese, Rocco Palese in occasione dell’incontro “urgente” chiesto a gran voce con una lettera inviata nei giorni scorsi da Antonio Aguglia, presidente di Tria Corda – a nome delle 14 associazioni che fanno parte della rete sociale SoloXLoro – al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
“Abbiamo trovato gli spazi e sappiamo dove dovrà essere localizzato il futuro Polo pediatrico del Salento grazie al trasferimento al Dea di alcuni reparti del Fazzi. E’ un primo risultato importante”, ha affermato Rocco Palese. Ma come verrà realizzato dal punto di vista infrastrutturale e, soprattutto tecnologico? “C’è un progetto di fattibilità che è già stato esaminato dagli uffici regionali: è un punto di partenza che ci consente di stabilire l’esatto dimensionamento e la relativa procedura”.
Sul tappeto resta il nodo delle risorse: per far nascere il Polo pediatrico del Salento occorrono circa trenta milioni di euro. “Dal bilancio autonomo della Regione non possiamo attingere alcun fondo, non ci sono le condizioni – ha avvertito Palese il quale ha poi aperto una polemica a distanza. “C’era stata una grossa opportunità, quella legata al Cis (Contratto istituzionale di sviluppo), ma è sfumata perché c’è stato a livello centrale chi si è assunta la responsabilità di ritenere più importante destinare gli stessi fondi alle coste”. La strada da battere è quella del Fondo di Coesione e Sviluppo: “Entro il 2022 – conferma Palese – potremmo attivare il relativo impegno di spesa. Nel frattempo stiamo verificando la possibilità di individuare altre risorse (ex articolo 20 edilizia sanitaria) dagli interventi che sono stati eseguiti al Fazzi, per cercare di recuperare economie di diversa natura”.
Moderatamente soddisfatto il presidente di Tria Corda, Antonio Aguglia: “Ho apprezzato l’intervento dell’assessore Palese, in particolare per la sua schiettezza. Purtroppo resta amarezza per il fatto che sul Polo non ci sia stato fino a questo momento un reale gioco di squadra tra associazioni, direzione generale, medici, personale infermieristico e, soprattutto politici e istituzioni: se ci fosse stata una levata di scudi da parte di tutto il territorio salentino sicuramente il progetto del Polo non sarebbe stato sfilato dal Cis”. Ma ora le associazioni della rete sociale SoloXLoro provano a guardare avanti: “Ci aspettiamo che entro 20 giorni vengano individuati i fondi disponibili ex articolo 20 – ammesso che ci siano – e venga affidato subito il progetto esecutivo, così come chiediamo che siano realizzati i posti di terapia intensiva e pronto soccorso pediatrico”.
Il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Lecce, Donato De Giorgi ha sottolineato un altro aspetto. “Sarà fondamentale – ha detto – attuare scelte non solo di infrastrutturazione tecnologica ma anche e soprattutto capaci di mettere al centro le persone, le tante professionalità che si sono poste al servizio delle innumerevoli domande del bambino e dei loro familiari: solo se verranno rimarcati questi aspetti – offrendo loro delle prospettive – potremmo ambire ad avere un’accoglienza e una mentalità diverse, dando risposte reali alla sanità territoriale”.
Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini ha invece lanciato l’idea di un “patto fiduciario” tra gli attori in campo “per traguardare assieme obiettivi strategici”, come la nascita del Polo pediatrico del Salento.
In apertura dell’incontro Aguglia ha ricordato il percorso – irto di difficoltà – legato alla realizzazione del Polo pediatrico del Salento avviato dieci anni fa. “In questi 10 anni – ha spiegato Antonio Aguglia – sono cambiati 5 assessori alla Sanita, altrettanti Direttori Generali e 2 Presidenti della Regione. Ogni volta abbiamo avuto interlocutori diversi, dovendo sempre ripartire dall’inizio”. L’obiettivo è presto detto: porre “il bambino e l’adolescente al centro del sistema sanitario regionale”.
D’altronde i dati sono lì a testimoniare una necessità non più procrastinabile. Secondo le ultime rilevazioni Istat su è registrato un calo del 5,6% della popolazione in Puglia ultime rilevazioni Istat, un calo del 4% delle nascite nel Salento, un saldo negativo tra nati e morti del 9,4%, mentre 14% è il dato relativo alla mobilità passiva.
Numeri preoccupanti che indicano “paura del futuro, carenza di servizi per le famiglie, fuga dei giovani alla ricerca di una stabilità lavorativa, infertilità dovuta anche all’età sempre più avanzata in cui si decide di affrontare la genitorialità e forse anche la rinuncia a rischiare di fronte all’incertezza del futuro”. “Si tratta – ha aggiunto Aguglia – di dati statistici che testimoniano come la nostra Sanità sia da anni amministrata secondo la mera logica dei numeri nella totale dimenticanza di aspetti fondamentali come quelli sociali e territoriali”.
“Massima preoccupazione” sui ritardi dell’applicazione del Protocollo d’intesa firmato dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano il 2 settembre 2020, è stata espressa dalla dottoressa Assunta Tornesello, primario del reaprto di Oncologia dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, ritardi che “condannano la popolazione pediatrica salentina a sostanziali diseguaglianze col resto della popolazione pediatrica pugliese e italiana in termini di tutela della salute”. Di qui l’ennesima richiesta al Presidente della Regione e all’Assessore della Sanità a dare “immediato e ampio mandato al Direttore Generale e al Direttore del Dipartimento Pediatrico per una riorganizzazione della rete pediatrica territoriale con un cronoprogramma scandito da tempi certi”.
Il futuro Policlinico del Salento “dovrà dialogare costantemente con il Giovanni XXIII, ospedale pediatrico di riferimento della Regione in un sistema bidirezionale di scambio di informazioni e terapie con l’obiettivo di far spostare sempre meno le famiglie e i bambini”, ha sottolineato Aguglia. Eh sì, perché l’obiettivo primario è proprio questo: ridurre al minimo i viaggi della speranza, gettando le basi per la cura dei piccoli pazienti nelle strutture sanitarie territoriali.
All’iniziativa erano presenti – oltre a medici e personale infermieristico pediatrico – l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci, i consiglieri regionali Antonio Gabellone, Donato Metallo e Cristian Casili, il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, il vicepresidente e il capo di Gabinetto della provincia di Lecce, Massimiliano Romano e Andrea Romano, il direttore generale Azienda Ospedaliera “Vito Fazzi” di Lecce, Stefano Rossi, il presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce, Donato De Giorgi e il presidente dell’Ordine degli Infermieri, Marcello Antonazzo.
Foto e video a cura di Annamaria Niccoli
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