BARI – “Un gioco dell’oca sterile: un emendamento irricevibile del Pd allunga ancora i tempi per il voto in Consiglio regionale della mia mozione contro il progetto di un mastodontico parco eolico offshore lungo la costa salentina fra Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Tricase”. Paolo Pagliaro non ci sta. “Si decide di non decidere”, turna il consigliere regionale di Regione Salento. Ad ogni buono, fa saere, “è emersa in maniera altrettanto cristallina la posizione del presidente Michele Emiliano rispetto a questo progetto: il governatore si schiera al fianco del territorio, del presidente della Provincia di Lecce, di 73 sindaci, di 61 Consigli comunali, dell’ente Parco naturale regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e delle associazioni ambientaliste che rifiutano un progetto piombato come un pachiderma in una cristalleria, senza alcuna condivisione con il territorio. Emiliano l’ha detto chiaro e tondo: questo metodo non può funzionare, la Regione rivendica voce in capitolo negli insediamenti di nuovi impianti energetici da fonti rinnovabili. È impensabile che si possa piazzare nel Canale d’Otranto, in un angolo di paradiso, una ciclopica centrale del vento galleggiante dall’impatto visivo e naturalistico devastante, che andrebbe ad occupare un’area complessiva di 162 chilometri quadrati, con cento pale alte quanto la Tour Eiffel, senza contare la cicatrice di 40 chilometri del cavidotto per l’allaccio alla rete elettrica nazionale, da Porto Badisco fino a Galatina, in una fascia di tutela paesaggistica della costa e in ben due aree di notevole pregio archeologico, con dolmen e menhir”.
“Siamo disponibili ad una mozione condivisa – sottolinea Pagliaro – ma il no a questo progetto è irremovibile. La mia opposizione non è preconcetta ma ragionata: ogni impianto va commisurato agli impatti sull’ambiente e sul paesaggio. Questa mia mozione può diventare il paradigma per le scelte future della Regione in materia di nuovi insediamenti, stabilendo una linea di principio: la necessità di conciliare il rispetto dell’ambiente con lo sviluppo economico. Una necessità che va valutata di volta in volta, progetto per progetto”.
“A quelli che giocano con il diritto – afferma Pagliaro – ho ricordato la legge costituzionale approvata l’8 febbraio scorso dal Parlamento, che inserisce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi fra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana. Questo dà forza alla sensibilità ambientale dei cittadini, la mette al centro di ogni scelta che ha ricadute ambientali, la mette prima di ogni scelta economica. Questa legge ci impone una responsabilità maggiore, ci impone di portare avanti azioni di tutela più consapevoli ed efficaci per proteggere il paesaggio e la qualità della vita, stabilendo definitivamente che l’ambiente è un diritto di tutti”.
“Il rinvio – conclude il consigliere regionale di Regione Salento – mette in difficoltà i 23 sindaci che entro dieci giorni sono chiamati ad esprimersi sul progetto e che contavano sull’approvazione della mia mozione per avere un’arma in più. Ma il presidente Emiliano ci ha rassicurati che non saranno lasciati in solitudine, che il rinvio della mozione è finalizzata a trovare un punto d’intesa e non a ritardare una presa di posizione che è stata già espressa con assoluta chiarezza: senza la consultazione dei territori la Regione Puglia non darà alcun nulla osta a questi impianti su tutto il territorio regionale”.
Prossimo appuntamneto il 22 marzo, quando il Consiglio regionale tornerà in aula per il voto su questa mozione.
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