di Cristian Casili, vicepresidente del consiglio regionale
Quello che leggiamo sul progetto “Odra” per la realizzazione di un parco eolico marino galleggiante nel tratto di mare a sud di Otranto, non può che preoccuparci e trovare la nostra contrarietà.
Siamo da sempre a favore delle rinnovabili e siamo consapevoli della necessità del raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Energia e Clima in materia di produzione di energia rinnovabile per contrastare la crisi climatica in atto e per aumentare l’indipendenza energetica del nostro Paese, ma riteniamo che l’installazione di 90 pale eoliche galleggianti alte circa 250 m dal livello del mare sarebbe fortemente impattante per il paesaggio e l’ecosistema marino. Parliamo del tratto di mare a sud di Otranto, compreso tra Porto Badisco e Castro: la valenza ambientale ed ecosistemica di quest’area è tale che si sta considerando l’istituzione di un’area marina protetta.
Sono presenti habitat di rilevanza comunitaria per i quali deve essere prevista ogni opportuna misura di tutela e conservazione. L’area costiera interessata dall’intervento è uno dei tratti più caratteristici ed identitari della nostra Regione, dalla costa è possibile vedere i monti Acrocerauni in Albania, per questo un intervento di tale portata rischia di produrre un impatto visivo eccessivo determinando un grave pregiudizio di carattere socio-economico-ambientale, anche in considerazione della ravvicinata distanza alla costa. Inoltre, non possiamo non considerare l’impatto cumulativo del progetto in esame con quello ‘gemello’ già presentato lungo le coste dell’area di Brindisi: nonostante la recente tecnologia, basata sull’utilizzo di piattaforme galleggianti, la grande estensione dell’area di progetto con l’alterazione dei fondali dovuta ai consistenti lavori da eseguirsi e nella fase a regime, il disturbo delle correnti aeree e marine e il generarsi di campi elettromagnetici, potrebbero avere notevoli conseguenze negative sull’avifauna e sugli habitat marini.
Sappiamo che l’iter procedurale è ancora all’inizio e le società proponenti per ora hanno solo avviato la fase preliminare finalizzata alla definizione dei contenuti dello Studio di Impatto Ambientale, ma la priorità dev’essere tutelare il territorio e ascoltare le comunità. Il confronto è fondamentale soprattutto in questa fase per assicurare che i proponenti producano uno studio ed elaborati progettuali quanto più approfonditi possibile per valutare alternative, impatti e scenari. Queste valutazioni e il confronto con le comunità sono fondamentali soprattutto perché manca ancora una razionale pianificazione localizzativa degli impianti eolici off-shore, preventiva rispetto alla assegnazione in concessione degli specchi acquei dedicati ed attenta ai valori paesaggistici costieri. Come consiglieri regionali chiediamo agli assessori Maraschio e Delli Noci, che già hanno espresso i loro dubbi sul progetto, di essere costantemente aggiornati e di portare tutta la documentazione che arriverà anche all’esame della commissione competente.
Continueremo a tenere sotto controllo la vicenda, se necessario chiedendo audizioni sia delle società che propongono il progetto che delle amministrazioni comunali interessate, in modo da avere un quadro chiaro. I mega parchi eolici hanno purtroppo alterato in Salento numerose aree rurali, non possiamo permettere che lo stesso avvenga anche sulle nostre coste.
cosimo
29 Ottobre 2021 9:59 at 09:59
non mi ricordo di interventi simili dello stesso politico per il sacco edilizio del territorio pugliese, sarà una mia mancanza sicuramente. Comunque sono d’accordo su allontanare le torri eoliche dalla costa (almeno 35-40 chilometri) dato che il territorio vive di turismo ed una cosa è vedere con il binocolo una macchiolina sull’orizzonte un’altra é vedere bene una torre eolica a circa 10 chilometri. In altri paesi oltre a rifugiarsi nei NO a prescindere i politici fanno leggi efficaci del tipo danese: obbligo per chi installa un campo eolico a vendere almeno il 20% ai residenti della zona che oltre l’onere di ospitare impianto avranno pure una occasione per godere un pò dei benefici dello stesso ma questo è chiedere troppo ai politici