LECCE – Sfuma l’ennesima possibilità di far rinascere gli impianti sportivi della periferia leccese. Nello scorso giugno vi avevamo raccontato la triste storia di abbandono e degrado del complesso sportivo Itaparica, situato sulla Lecce-San Cataldo.
Sorto negli anni ’90, il Centro è inutilizzato dal 2009. La struttura, oggi invasa dalla vegetazione, è composta da quattro campi di calcetto, un campo da calcio a 11 regolamentare, con annessi spogliatoi e strutture ricettive come una sala per banchetti e premiazioni.
Infissi rubati o sfasciati, calcinacci, recinzioni divelte, immondizia incendiata: la situazione ad oggi continua ad essere preoccupante.
Risale al 2014, la proposta del Comune di Lecce di indire un bando pubblico per provare a riqualificare l’impianto affidandone la gestione ad un’associazione o una società esterna. Un progetto troppo ambizioso che non ha mai preso il via.
E la storia sembra ripetersi: è stata resa nota negli ultimi giorni la graduatoria del bando “Sport e Periferie 2020” del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal quale Lecce è stata esclusa.
Fra i progetti dei 32 comuni leccesi che verranno finanziati, non è presente quello presentato dal Comune di Lecce, escluso dalla commissione in quanto non conforme a norma di Legge.
Il bando prevede uno stanziamento pari a 300 milioni di euro complessivi, distribuiti su 500 progetti, per la realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane, la diffusione di attrezzature sportive con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti e il completamento ed adeguamento di impianti sportivi esistenti.
Un’operazione che ha come obiettivi la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché il miglioramento della qualità urbana e la riqualificazione del tessuto sociale attraverso la promozione dell’attività sportiva.
Fra chi si lamenta dell’occasione persa, anche il consigliere comunale Andrea Guido: “Le risorse, provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione, sono state assegnate nel rispetto del vincolo di destinazione territoriale che riserva l’80% della dotazione al Mezzogiorno e il restante 20% al Centro-Nord. Alla luce di ciò appare ancora più grave la bocciatura della proposta del nostro Comune e, se si aggiunge che l’esclusione è dovuta alla non conformità del progetto per probabili carenze inerenti i livelli di progettazione di cui all’art. 23 del D.lgs. 50/2016 e documentali di cui all’art. 33 e seguenti del D.P.R. 207/2010, si comprende agevolmente quanto sia inconcludente ed inadeguato il lavoro e l’impegno di questa Amministrazione Comunale.”
E continua “Gli impianti sportivi comunali sono al minimo storico, basti pensare alla struttura sportiva Itaparica, ridotta a discarica di rifiuti, o ai campetti Madonna Regina della Pace di Medjugorie, in completo stato di abbandono. Il bando bando “Sport e Periferie 2020” del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con i suoi 700 mila euro di finanziamento per ogni progetto, rappresentava un occasione d’oro.”
Photogallery a cura di Annamaria Niccoli
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