Non è un Lecce da 4-3-3. Questo dice chiaramente il successo dei giallorossi, maturato oggi contro l’Alessandria che era in vantaggio sino a cinque giri di lancette dalla fine. I gol di Rodriguez e Coda hanno ribaltato il risultato, hanno fatto capire che solo giocando loro due insieme il Lecce è pericoloso in avanti e hanno dato una mano sostanziale a Baroni, il cui gioco è poco più che elementare ed è efficace solo sui calci piazzati. Infatti, prima del tiro di Rodriguez, i giallorossi non avevano fatto neppure un tiro nello specchio della porta da azione manovrata.
Analizzando le azioni salienti di gara, l’unica sorpresa di formazione viene dalla defezione di Strefezza (per lui affaticamento muscolare) e dall’ingresso negli undici titolari di Olivieri. Il Lecce parte discretamente, anche se le azioni sono più frutto di invenzioni personali. Nel giro di due minuti Di Mariano e Olivieri vedono i loro tiri deviati in corner. E’ il preludio del gol che arriva al 12’ con Tuia. Majer batte a rientrare un angolo che il difensore tramuta in rete con un perfetto colpo di testa.
Neppure il tempo di esultare per il vantaggio raggiunto che l’Alessandria, sino ad allora inesistente, pareggia. Svarione di Gallo e Corazza indovina un destro che batte Gabriel. Il Lecce incassa male il colpo e la squadra piemontese si rende pericolosa al 20’ con una conclusione di testa di Mustacchio che Gabriel respinge.
Nella seconda parte di gara l’unico sussulto vero per i tifosi sugli spalti (5000 quelli paganti) viene da un nuovo colpo di testa di Tuia. E’ una azione fotocopia di quella sfoderata dai giallorossi un quarto d’ora prima, ma questa volta la mira non è precisa e il pallone si perde di poco a lato.
E’ il minuto 27’ e da quel momento in poi il Lecce prova a giocare sugli esterni, ma le giocate risultano essere troppo semplici e Coda si fa vedere più per le sue aperture a cambiare lato di attacco piuttosto per le conclusioni che sono inesistenti. Alla fine del tempo il portiere Pisseri ha i guanti totalmente puliti per una inoperosità figlia di un 4-3-3 giallorosso davvero evanescente.
Ad inizio ripresa Baroni cambia Majer con Bjoerkengren, e il Lecce sembra più motivato. Di Mariano effettua un cross dal fondo al 47’ che vede la respinta di Pisseri.. L’unico grande pericolo, però, che i giallorossi riescono a portare dalle parti del portiere avversario viene da una azione convulsa in area al 52’ con il Lecce che viene bloccato a pochi centimetri dal gol per merito delle respinte dei difensori ospiti.
Quando sembra che il copione della ripresa sia ormai scritto, al 56’ passa l’Alessandria con Ba. Cross innocuo dalla destra, il giocatore franco-senegalese ci mette la nuca e la palla finisce debolmente alle spalle di Gabriel. Il gol subito dà una scossa a Baroni che capisce che il 4-3-3 deve essere messo in soffitta, almeno per questa gara, e inserisce Rodriguez per Olivieri, con il giocatore spagnolo che ha libertà di svariare su tutto il fronte d’attacco. E proprio da una bella azione dell’attaccante appena entrato, al 63’ Di Gennaro prende il secondo giallo
Con la superiorità numerica, Baroni passa al 4-2-4, ma in avanti è solo la fantasia di Rodriguez a farsi vedere, come al 69’ quando è pericoloso in area, ma il suo rasoterra attraversa tutta l’area piccola perdendosi sul lato opposto.
Al 80’ Giacomelli grazia Tuia, che avrebbe meritato il secondo giallo per un fallo al limite dell’area. Sulla punizione susseguente, Casarini la manda alta e fa restare in vita il Lecce che negli ultimi minuti ribalta il match. Al 43’ Coda prende palla sulla trequarti e serve Rodriguez che di destro la mette alle spalle di Pisseri che sull’azione si infortuna. Il gol è stupendo e fa capire come Coda abbia bisogno sempre di un compagno di ruolo vicino a lui.
Nell’ultimo dei cinque minuti di recupero arriva il gol che porta i primi tre punti stagionali. Punizione di Di Mariano dalla sinistra, la palla arriva in area che dopo un tocco di testa giunge su Lucioni. Lo stop è di coscia ed è essenziale per frenare la sfera e metterla a disposizione di Coda che di destro la mette dentro.
L’attesa per un eventuale intervento del Var, strozza in gola la gioia per la marcatura, gioia che arriva dopo la revisione dell’azione (l’Alessandria reclama per un eventuale fallo di mano di Lucioni). Alla fine è vittoria, sofferta più del dovuto vista la modestia dell’avversario, e che deve fungere da scossa per una squadra che sembra si sforzi a giocare con il modulo voluto da Corvino. Il 4-3-3 potrà anche essere il miglior schema per far calcio, ma non deve essere una prigione per la fantasia di questa squadra che non sembra felice quando prova a giocare con questo modulo.
Photogallery a cura di Andrea Stella
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