PORTO CESAREO – L’attesa è finita. Questa sera si consoceranno i nomi dei vincitori del Porto Cesareo Film Festival. Una selezione difficile per la giuria composta da Virginia Panzera, Nicolò Carnimeo, Francesco Del Grosso, Edoardo Winspeare e Gustavo Caputo di Saietta Film. Migliaia infatti sono state le opere da tutto il mondo tra corti, mini corti, documentari giunti da Italia, Messico, India, Filippine, Spagna, Regno Unito, Egitto, Stati Uniti, Iran, Spagna.
Ecco i nomi dei corti finalisti e le loro provenienze:
- Aria Prima, di Luca de Paolis e Gaetano Mangia (Italia);
- Green Pinocchio di Marta Miniucci (Italia);
- Inverno, di Giulio Mastromauro (Italia);
- La Pescatora, di Lucia Lorè (Italia);
- Iddhu, di Luigi Pironaci (Italia);
- Li Paradisi, di Manuel Marini (Italia);
- Il Muro Bianco, di Andrea Brusa (Italia);
- C’è di Mezzo il Mare, di Davide Angiuli (Italia);
- Quaranta Cavalli, di Luca Ciriello (Italia);
- Una Donna al Mare (A Woman by the Sea), di Ruben Sanchez (Spagna).
I sei documentari finalisti:
- Il Mare che non Muore, di Caterina Biasucci (Italia);
- The Honorable Southerns, di Omar Hisham Abd e Elaziz Fahmy (Egitto);
- Ora Zero!, di Fabiana Pernisco (Italia);
- Martina Franca, Flavors from the Simple World, di Riccardo Barbieri (Italia);
- The Ocean Voice, di Rodrigo Thome (Brasile);
- How Blue is your Ocean?, di Joe Pisciotta (Usa)
I sette mini corti finalisti:
- Neom, di Savatore Nubile (Italia);
- No You Sea Us, Now You Dn’t, di Chike Okeke (Regno Unito);
- Water, di Cesar Diaz Melendez (Spagna);
- Le Reti Fantasma, di Filippo Spinelli (Italia);
- Citsalp, di Jean A. Evangelista (Filippine);
- Green Apocalypse, di Shameen Ahmed (India).
Il festival itinerante ha toccato le torri costiere di Torre Lapillo, Torre Chianca, Torre Cesarea, tre splendide location della costa jonica. Non solo corti e documentari ma anche numerosi eventi collaterali. Come quello organizzato ieri sera a Torre Chianca durante il quale è stato presentato lo studio relativo alla ricostruzione in 3d del viaggio incompiuto della nave delle colonne romane di Porto Cesareo, incagliatasi ad un centinaio di metri un linea d’area proprio da Torre Chianca. La relazione è stata affidata a Italo Spada, direttore del Dipartimento di nuove tecnologie e design del Cetma. All’iniziativa è intervenuto anche Paolo D’Ambrosio, direttore dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo.
Il cine concorso Porto Cesareo Film Festival, evento di animazione territoriale, è stato realizzato nell’ambito del progetto “A-Mare I Giovani” del Coordinamento Ambientalisti pro Porto Cesareo e co-finanziato dal Piano Azione e Coesione – Avviso “Giovani per il sociale edizione 2018”, del Dipartimento delle Politiche Giovanili – Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la collaborazione del Comune di Porto Cesareo. La direzione artistica è stata affidata alla regista Anna Seviroli. A curare l’evento è stato Mino Buccolieri rappresentante del Coordinamento Ambientalisti.
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