La conferenza stampa che non ti aspetti. Doveva essere il giorno di Gabriel Strefezza, esterno brasiliano prelevato dalla Spal per dare estro al 4-3-3 di Baroni, ma a catalizzare l’interesse è la notizia della più che probabile partenza di Marco Mancosu, bandiera giallorossa ai margini oggi del nuovo progetto tecnico.
Per parlare della possibile cessione di quello che fino a qualche mese fa era un incedibile nello scacchiere voluto dall’area tecnico, è intervenuto il presidente Sticchi Damiani che ha chiarito la vicenda del centrocampista sardo. «Il ragazzo ha risolto i suoi problemi di salute e sta bene ed è questa la cosa più importante.» Così afferma il numero uno del sodalizio giallorosso. «Non era nei nostri piani cederlo, ma il ragazzo ci ha manifestato la voglia di ascoltare delle offerte di mercato che lo riguardano. Lo ha fatto dopo aver parlato con il mister e me lo ha comunicato domenica scorsa. Per questa sua decisione e per evitare che con il suo impiego in partite ufficiali possa precludersi più opportunità di mercato, abbiamo deciso che sino alla fine del mercato il ragazzo si allenerà solo con la squadra ma non sarà mai convocato.»
In una separazione non vi è mai un solo colpevole, sempre se è giusto usare questo termine. Di sicuro il rigore sbagliato contro il Venezia e un modulo che non esalta le qualità del centrocampista hanno inciso in un rapporto che dall’inizio della stagione non era più idilliaco come lo era stato sino ad aprile scorso. I segnali nei giorni scorsi erano stati eloquenti con Mancosu che ha fatto unicamente degli scatti, isolato dal resto del gruppo, nel pregara della sfida amichevole contro il Bitonto, nella quale non ha giocato neppure uno scampolo di match.
Il Lecce ha sempre avuto grande riconoscenza per un calciatore che ha fatto la storia del club, ma adesso non costringerà più il suo trequartista a rimanere, come era accaduto dodici mesi fa quando vi erano state delle voci di mercato che avevano rischiato di togliere all’allora tecnico Corini un calciatore indispensabile per il suo gioco. Adesso, invece, è tutto diverso con la filosofia del club che vuole privilegiare il modulo senza trequartista e, salvo clamorosi ripensamenti, il ragazzo abbandonerà il Salento entro la fine del mese.
Intanto, però, il Lecce deve pensare al campionato e soprattutto a dimostrare sul campo di essere una squadra competitiva. «Il blasone del club non serve a nulla.» Così afferma Pantaleo Corvino a margine delle conferenza stampa di Strefezza, calciatore che si è detto entusiasta di iniziare la sua avventura in maglia giallorossa e che potrebbe esordire già domani nel match di Coppa Italia contro il Parma. «Ci sarà molta competizione perché questa B sarà equilibrata con squadre che capiranno solo con il tempo se lottare per salire o per salvarsi. Dobbiamo prima pensare a salvare la categoria con la consapevolezza di voler puntare alla A. Siamo al secondo anno di un progetto che permetterà nel prossimo futuro al Lecce di avere un patrimonio solido e di non dover elemosinare calciatori dai grandi club. Tutti devono capire quanto sia difficile portare avanti questo progetto e spero che la stragrande maggioranza dei tifosi sia dalla nostra parte.»
Corvino parla soprattutto della difficoltà di operare in B. «Non è facile fare acquisti oggi. Strefezza è un calciatore su cui lavoriamo da un mese e mezzo e abbiamo avuto fortuna che la notizia non sia trapelata perché altrimenti non sarebbe stato facile chiudere l’affare. Il suo arrivo porta qualità, ma non è la conseguenza della cessione di Henderson.»
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