UGENTO – “L’audizione sullo stato degli interventi di verifica ambientale in località Burgesi, a Ugento, se da un lato ci ha rassicurati sul fatto che le indagini geofisiche ed elettromagnetiche non abbiano rilevato la presenza dei fusti di Pcb illecitamente smaltiti; dall’altro evidenzia ancora una volta la necessità di continuare con monitoraggi costanti e approfonditi, come sta facendo l’Arpa, da quando nel 2016 sono state rinvenute tracce di Pcb nel percolato. Continueremo a seguire la situazione e a tenere costantemente informati i cittadini. Non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia: serve, infatti, un monitoraggio costante che potrà essere meglio garantito e strutturato sulla base degli esiti dello studio idrogeologico della falda che, come riferito, si concluderà a novembre 2021. Sulla base di tale studio idrogeologico, infatti, sarà possibile comprendere con certezza l’andamento della falda e, quindi, proseguire con le indagini di area vasta e procedere alla realizzazione dei piezometri”. Lo dichiarano la capogruppo del M5S Grazia Di Bari e il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili a margine dell’audizione da loro richiesta in Commissione Ambiente.
“Parliamo di un sito – continuano i pentastellati – su cui è stata aperta una inchiesta dopo le dichiarazioni di un pentito che nel 2016 parlò di smaltimento illecito di 600 fusti inquinanti. Siamo soddisfatti delle risposte alle puntuali domande che abbiamo posto agli enti competenti. Arpa ha descritto nel dettaglio il piano di indagine geofisica di tipo elettrico ed elettromagnetico, una tipologia di indagine indiretta che ha un approccio altamente innovativo e minimamente invasivo. Secondo Arpa, la mancata localizzazione di forti anomalie di bassa conducibilità elettrica all’interno del corpo rifiuti, unitamente alla sua graduale variazione, esclude la presenza di composti organici con contenuto di Pcb. È stata anche esclusa la presenza di fusti metallici o di plastica. Inoltre, l’analisi del basamento calcarenitico sottostante la discarica ha permesso di verificare l’integrità della geomembrana, ovvero del telo di protezione della discarica. Alla luce di questi dati i tecnici auditi , escludono, con una sufficiente attendibilità, la presenza di Pcb e la perdita di percolato dalla discarica. Con riferimento ai controlli condotti da Arpa nell’ambito delle attività ordinarie è stato riferito che vengono svolti 3 controlli annuali sulle acque di falda, i cui risultati appaiono tranquillizzanti. È stato riscontrato un solo superamento del parametro Pcb a maggio 2020, che risulta poi rientrato nei successivi campionamenti. Tuttavia, come confermato da Arpa, anche un solo superamento di questo parametro deve tenerci in allerta, per questo è fondamentale garantire un costante controllo ordinario della falda. Da parte nostra continueremo a vigilare sui campionamenti condotti da Arpa, augurandoci ovviamente di non dover segnalare nulla di anomalo. Infine, per quanto riguarda i risultati del progetto Minore, avviato per ricercare eventuali contaminazioni della risorsa idrica potabile, risulta che dai campioni dei pozzi analizzati non siano emerse criticità; qualche parametro fuori norma è stato invece rilevato nell’analisi delle matrici ambientali e delle acque di irrigazione e abbeveraggio. Per questo, come detto dal sindaco di Ugento, aspettiamo anche i risultati delle analisi svolte dalla Asl per quello che riguarda la catena alimentare. Se non dovessero arrivare richiederemo una nuova audizione, perché la sicurezza e la salute dei cittadini devono essere al primo posto”.
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