“Dal documento redatto dal Comune di Lecce in occasione della candidatura della città a Capitale Italiana del Libro 2021 emerge, come si è appreso da alcuni organi di informazione, una preoccupante situazione inerente il livello di povertà educativa nella città capoluogo.
Sommando le percentuali di cittadini residenti analfabeti (circa 1000, 1,04%), a coloro che non hanno acquisito alcuna licenza scolastica (6%), e quelli che hanno la sola licenza elementare (14%) si supera la soglia del 20% della popolazione residente.
A questi cittadini si aggiunge un significativo ulteriore 20% di ragazzi che, per svariati motivi, abbandonano gli studi prima di aver conseguito il diploma.
Questi dati stridono con il primato del capoluogo come città della lettura. Senza dimenticare che Lecce, pochi anni fa, è stata anche finalista quale città capitale della cultura europea.
Mancano, a mio avviso, significativi punti di coinvolgimento sul piano socio–culturale, ed una valida proposta amministrativa che possa favorire uno sviluppo in ambito formativo. A Lecce non mancano importanti punti di riferimento culturale che possano rafforzare la voglia di imparare e rafforzare percorsi educativi virtuosi, ma senza un’azione incentivante e di stimolo da parte dell’amministrazione non si possono raggiungere risultati importanti.
Premesso che gli effetti della pandemia in corso hanno contribuito in maniera incisiva ad allontanare i giovani da livelli educativi soddisfacenti, i dati restano molto preoccupanti, soprattutto in prospettiva futura.
Per questi motivi, il sottoscritto ha presentato una interpellanza, indirizzata al Sindaco ed all’assessore alla Cultura, da discutere nel prossimo Consiglio Comunale, per chiedere quali sono le intenzioni dell’amministrazione comunale per contrastare l’analfabetismo e l’abbandono scolastico e per limitare la povertà educativa cittadina”.
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