La Puglia torna in zona arancione a partire dal 26 aprile. Il dato è ufficiale: con l’Rt regionale allo 0,84 dopo quasi quattro settimane di zona rossa, anche la Puglia cambia colore.
Cosa cambia a partire da lunedì, con con il “Decreto riaperture” del 22 aprile?
SPOSTAMENTI
In zona arancione è consentito lo spostamento di 4 persone (più minori o persone con disabilità o non autosufficienti conviventi) all’interno del proprio comune, verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno dalle 5 alle 22.
Resta sempre possibile spostarsi per comprovate esigenze lavorative o per situazioni di necessità o per motivi di
salute, nonche’ per il rientro ai propri residenza, domicilio o abitazione.
SCUOLA E UNIVERSITA’
Dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia, della scuola dell’infanzia, della scuola primaria (elementari), della scuola secondaria di primo grado (medie), e, per almeno il 50 per cento degli studenti, della scuola secondaria di secondo grado (licei, istituti tecnici etc.). Per quanto riguarda le Università, le attività si svolgeranno prioritariamente in presenza.
In serata con una nuova ordinanza, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ha confermato la possibilità per i genitori di richiedere la didattica a distanza.
Da lunedì riaprono i negozi, ma bar e ristoranti rimangono chiusi con possibilità di consegna a domicilio ed asporto.
Inoltre il decreto prevede l’introduzione, sul territorio nazionale, delle cosiddette “certificazioni verdi Covid-19”, comprovanti lo stato di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2 o la guarigione dall’infezione o l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo.
Le certificazioni di vaccinazione e quelle di avvenuta guarigione avranno una validità di sei mesi, quella relativa al test risultato negativo sarà valida per 48 ore. Le certificazioni rilasciate negli Stati membri dell’Unione europea sono riconosciute come equivalenti, così come quelle rilasciate in uno Stato terzo a seguito di una vaccinazione riconosciuta nell’Unione europea.
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