BARI – Spumanti e vini della Puglia saranno i protagonisti del cenone di Capodanno. “Abbiamo una quantità e una qualità che sono cresciute molto in questi anni”, ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente regionale di Cia Agricoltori Italiani della Puglia. In base all’ultimo studio dell’Osservatorio economico di Davide Stasi, sono 83 le imprese pugliesi con codice Ateco riferito alla “Produzione di vini da uve”: 8 nel Barese, 7 nella Bat, 18 nel Brindisino, 30 nel Foggiano, 11 in provincia di Lecce e 9 in quella di Taranto. Sono ben 222, invece, le aziende con codice Ateco corrispondente alla categoria “Produzione di vini da tavola e vini di qualità in regioni determinate”: 37 in provincia di Bari, 17 nella Bat, 14 in provincia di Brindisi, 88 in Capitanata, 26 nel Leccese e 40 nel Tarantino.
Le bollicine. Per il brindisi di Capodanno, a mezzanotte del 31 dicembre 2020, si potranno scegliere bollicine rigorosamente pugliesi. Nella “Produzione di vino spumante e altri vini speciali” sono attive in Puglia 12 imprese: 3 in provincia di Bari, 2 nella Bat, 5 in provincia di Foggia e 2 nel Tarantino. In realtà, le aziende vitivinicole che producono spumanti sono molte di più, poiché anche le altre tipologie di codici Ateco non escludono affatto le bollicine.
“Sono dati che mettono in evidenza una peculiare specializzazione in questo particolare settore capace di crescere molto in questi anni dal punto di vista qualitativo e commerciale”, ha aggiunto Raffaele Carrabba. Gli spumanti pugliesi sono pochi ma buoni. Si tratta di bottiglie pregiate, con un rapporto prezzo-qualità tra i migliori del mondo. Spesso sono il frutto di innovazioni introdotte in aziende che valorizzano vitigni autoctoni e tecniche di produzione all’avanguardia.
Uve da vino e da tavola. La maggior parte delle aziende pugliesi che operano nel settore vitivinicolo sono registrate con il codice Ateco relativo alla “Coltivazione di uva da vino e da tavola in vigneti”. Sono ben 10.691 in Puglia: 2119 nel Barese, 1966 nella Bat, 556 in provincia di Brindisi, 2229 in provincia di Foggia, 557 nel Leccese, 3.261 in provincia di Taranto e altre 3 senza indicazione di provincia. “Il settore vitivinicolo, così come tutti gli altri del comparto primario, ha vissuto un anno molto difficile, soprattutto a causa della pandemia e dell’apertura a singhiozzo delle attività ristorative. La stagione vendemmiale, in Puglia, ha registrato una produzione di circa 8 milioni e 500mila ettolitri di vino, con un decremento di circa il 5 per cento rispetto al 2019. Se la quantità è lievemente diminuita, la qualità invece è ai massimi livelli. Le organizzazioni agricole datoriali hanno compiuto il massimo sforzo per il sostegno al settore e sono i numeri a confermarlo, a partire da quei 28 milioni di euro destinati alla distillazione di crisi.
Il governo, inoltre, ha inserito nella manovra economica alcune misure importanti: il credito d’imposta del 40 per cento in materia di sostegno del made in Italy sarà concesso per i periodi d’imposta dal 2021 al 2023 pure alle reti di imprese agricole e agroalimentari, anche costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, o aderenti ai disciplinari delle “strade del vino”, per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico. Inoltre, come avevamo chiesto, è stata attivata una misura per lo “Stoccaggio dei vini di qualità”: con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2021, è stato istituito un Fondo per lo stoccaggio privato dei vini Doc, Docg e Igt certificati o atti a divenire tali e conservati in impianti situati nel territorio nazionale.
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