BARI – “La Regione Puglia si costituirà parte civile, non appena sarà esercitata l’azione penale, sostenendo convintamente l’impianto accusatorio della Procura, per recuperare le eventuali somme illecitamente incamerate dal presunto sodalizio criminoso; somme per le quali l’Amministrazione aveva già adottato provvedimenti di revoca”. Lo ha assicurato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in seguito all’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Bari che ha coinvolto 48 persone, accusate di aver favorito le attività di un’organizzazione mafiosa.
I reati di cui dovranno rispondere a vario titolo gli indagati, sono associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi ed esplosivi, truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche anche dell’Unione Europea.
Ad eseguire le ordinanze di custodia cautelare sono stati i carabinieri del Ros e del Comando tutela ambientale. Destinatari del provvedimento restrittivo anche tre funzionari regionali che rispondono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno della Regione per l’illecita acquisizione di fondi comunitari riferiti alle programmazioni delle precedenti amministrazioni, 2000/2006 e 2007/2013, nonché di corruzione.
Ad essere interessate dall’operazione sono state le province di Avellino, Bari, Brescia, Brindisi, Chieti, Foggia, Forlì Cesena, Imperia, Lecce, Napoli, Rimini, Salerno e Teramo.
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