LECCE- Un’ora di colloquio, è durato tanto l’incontro avvenuto tra Antonio De Marco e sua sorella.
L’assassino, reo confesso dell’omicidio di Emanuela Manta e Daniele De Santis, ha potuto avere il primo contatto con un familiare. Da quando è stato arrestato lo scorso lunedì 28 ottobre e successivamente tradotto nel carcere di Borgo San Nicola di Lecce, il ventunenne non aveva avuto nessuna possibilità di comunicare con la sua famiglia. Nei prossimi giorni potrà anche contattare telefonicamente i genitori, ritenuti da tutta la comunità casaranese come persone perbene, oneste ed educate. La sorella è giunta appositamente nel Salento dal Nord Italia, dove risiede da tempo.
Il giovane, nonostante gli sia stato revocato l’isolamento giudiziario attribuitogli a scopo cautelare, continua a essere da solo nella sua cella, con la sorveglianza continuativa. Non ha avuto particolari richieste, solo quella, accordatagli, di un libro di preghiere.
Intanto proseguono le indagini sul delitto, in particolare sul movente che avrebbe spinto l’aspirante infermiere a commettere un omicidio così efferato, programmandolo in ogni dettaglio. Finora l’unico motivo, confermato dallo stesso De Marco, sarebbe quello di un’accesa invidia nei confronti della vita felice delle due vittime, che lo avrebbe talmente accecato tanto da spingerlo a eliminare quella coppia così unita e serena. Ma, nonostante ciò, gli inquirenti proseguono nel loro lavoro cercando qualche elemento determinante per chiudere l’impianto accusatorio.
Nella mattinata di domani 5 ottobre, nel frattempo, verrà conferito l’incarico agli investigatori del Ris di Roma per le analisi del materiale biologico raccolto nel luogo del delitto in via Montello a Lecce.
Facebook
Instagram
RSS