CAVALLINO – “Vogliamo rafforzare l’area di centrodestra perché intendiamo riportare la politica al buon senso che è mancato negli ultimi anni. E per farlo difenderemo i valori che sono dietro il simbolo dello scudocrociato”. L’onorevole Lorenzo Cesa sventola con orgoglio la bandiera dell’Udc. Il sostegno del partito – che quest’anno si presenta in accoppiata con il Nuovo Psi – al centrodestra di Raffaele Fitto serve non solo ad offrire una sponda utile in vista del voto del 20 e 21 settembre, ma anche a provare a dare una risposta alle richieste che giungono dal mondo cattolico e riformista.
Il giudizio su Michele Emiliano è tranchant: “Negli ultimi cinque anni non ha praticamente governato questa regione. Basta vedere l’utilizzo catastrofico dei fondi europei che ha creato gravi danni alla Puglia, soprattutto per i giovani. C’è bisogno ora di cambiare aria. E l’alternativa è rappresentata da Fitto, un uomo di grande personalità e di grande statura politica che può fare moltissimo per la sua terra”.
Resta l’interrogativo sullo schieramento del centrodestra, troppe volte presentatosi a ranghi sparsi al traguardo elettorale. “Siamo compatti e coesi. E seri – assicura il numero uno dell’Udc – Noi abbiamo cinque liste, dall’altra parte ne ritroviamo 14-15, segno del degrado della politica. E’ un’indecenza: significa aver promesso a tanta gente posti e posticini di ogni tipo…”.
Ad accompagnare in questa battaglia politica Lorenzo Cesa c’è la senatrice Maria Fida Moro, la figlia del grande statista ucciso dalle Br che volge lo sguardo al passato per immaginare come sarebbe stato il futuro di questo Paese senza il barbara assassino di Aldo Moro. “La Democrazia Cristiana sarebbe dovuta restare unita senza disperdersi in centomila rivoli. Ma la morte di mio padre serviva proprio a frantumare l’Europa e a cancellare l’Italia dalla cartina geografica. Questa è la verità!”.
Foto e video a cura di Annamaria Niccoli
Facebook
Instagram
RSS