ALLISTE – Durante il lockdown le nostre vite sono inesorabilmente cambiate e le restrizioni sociali hanno generato una serie di ripercussioni comportamentali che dovremo imparare a gestire. Il Rotary Club Tricase – Capo di Leuca presieduto dalla dottoressa Luigia Morciano, pediatra e genetista, responsabile Malattie Rare presso l’Azienda ospedaliera Cardinale Giovanni Panico di Tricase, in collaborazione con uno staff di professionisti, ha lanciato ‘Guardare al futuro’, un progetto di studio sulle conseguenze del lockdown sui giovani.
Il distanziamento sociale potrebbe aver provocato una presumibile dissonanza cognitiva, cioè un disagio psicologico provocato dalla mancata corrispondenza tra ciò che crediamo utile per noi e l’atteggiamento opposto che mettiamo in atto. La causa è da imputare allo stravolgimento degli stili di vita, delle abitudini e delle aspettative fondate sulla regolarità temporale della vita sociale. Il progetto nasce dalla consapevolezza condivisa che la pandemia non è passata indenne nelle nostre vite e soprattutto nei più giovani.
Con il supporto degli istituti scolastici, il progetto “Guardare al futuro” vuole essere un vero e proprio percorso di studio e analisi su comportamenti e attitudini di ragazzi e famiglie in relazione al distanziamento sociale, con fine ultimo di creare gli strumenti adatti ad ottimizzare il concetto di resilienza.
Tra gli obiettivi del progetto quello di fotografare il vissuto degli studenti del quinto anno durante gli ultimi tre mesi, rilevare la capacità di adattamento, individuare le loro emozioni e cogliere i bisogni a breve medio termine. In questo modo sarà possibile proiettare i bisogni dei ragazzi nel futuro nonostante l’incertezza e trasformare le emozioni negative in sfida. Il progetto coniuga presente e futuro avvalendosi della metodologia del coaching e la gestione pro-attiva del conflitto per consentire di sviluppare piani di azione mirati a sostenere i giovani studenti nel non facile compito di coniugare necessità e ambizioni. L’indagine si prefigge di misurare la quotidianità degli adolescenti, valutando l’impatto del lockdown prendendo in esame tre macro aree: la gestione dello spazio e del tempo, le emozioni e la socialità, il senso di responsabilità. In più verrà approfondita la cosiddetta “Disuguaglianza Digitale”, non solo come possibilità di accesso alla rete, ma anche come capacità di interagire nel mondo digitale.
Ruolo fondamentale è assegnato alle scuole e il primo tra gli istituti scolastici ad aderire a progetto è stato l’Istituto Comprensivo “Italo Calvino” di Alliste, capofila della Rete Ambito 20 coordinata dalla dirigente, professoressa Filomena Giannelli. I ragazzi si sono trovati a vivere e reagire alle varie situazioni in modo diverso ed è per questo che la stessa professoressa ha scelto di aderire a “Guardare al futuro”. “C’è da dire che sono stati in gamba a riuscire a rimanere attivi osservando e rispettando le nuove norme senza ribellarsi – ha spiegato la dirigente – quello che ci chiediamo, che vorremmo sapere e conoscere è il loro stato d’animo in quelle giornate, come le hanno vissute effettivamente, come possiamo aiutarli a riprendere il loro futuro, capire significa anche essere pronti a fronteggiare altre situazioni simili”.
I dati utilizzati per lo studio verranno estrapolati da questionari somministrati agli studenti in formato digitale, in forma anonima a tutela della privacy e di rapida compilazione. Autori dei questionari lo psicologo Giovanni Scarascia, Daniela Pagano executive e career coach insieme alla dottoressa Luigia Morciano, che avranno anche il compito di filtrare ed organizzare i informazioni e risultati.
Giovanni Scarascia è specializzato nella risoluzione del conflitto, cioè “quel momento in cui si incontrano delle diversità, in cui le distanze si fanno minori, in cui il cambiamento è in atto, in cui non esiste zona di confort ma solo di apprendimento. Qui, le relazioni con le persone vicine (in senso fisico ed emotivo contemporaneamente) ma anche con se stessi, diventano più difficili, stridono proprio a causa di situazioni di stress”.
L’attività di Daniela Pagano “mira a creare nelle persone la consapevolezza nel “qui ed ora” con l’obiettivo di imparare apprezzare la propria individualità. Importante è dare un supporto, attivare un processo di automotivazione e costruire un piano d’azione che consenta di “guardare oltre” attivando la fiducia , uno dei valori cardine, quello che aiuta nell’essere decisori del proprio futuro. In sostanza, un career coach è un allenatore che aiuta le persone a crescere e prosperare nella corsa per la soddisfazione professionale e personale. Questo processo aiuta ogni persona a migliorare la sua prospettiva sul lavoro e sulla vita, liberando il suo potenziale”. Insomma, un progetto di grande interesse per osservare da vicino gli effetti della pandemia sulle nostre vite.
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