ROMA – E’ durata due ore la riunione tra il Ministro dello Sport Spadafora e le componenti del calcio italiano per stabilire un protocollo per ricominciare la travagliata stagione, messa in stand by ormai da quasi due mesi. I temi discussi sono stati importanti perché il calcio, per ricominciare, deve garantire sicurezza ai propri atleti e a tutti i tesserati. Dopo il proficuo incontro, il Ministro Spadafora si è preso del tempo prima di indicare al Premier Conte le linee guida da inserire in un Decreto, già in odore di essere sottoscritto dal Presidente del Consiglio ad inizio della prossima settimana.
Intanto l’industria calcistica, che produce l’1% del Pil italiano necessita di ripartire per non farsi travolgere dalla crisi economica prodotta dal Coronavirus. Le squadre dovrebbero ripartire subito dopo il 4 maggio, ma è più probabileche la data iniziale per riprendere gli allenamenti sia lunedì 11 maggio. Poi si potrà pensare di riprendere il campionato dopo un mese e provare a portarlo a termine entro la fine di luglio. Queste sono state anche le direttive date dall’Uefa in queste ore. La massima organizzazione europea del calcio ha invitato tutte le Federazioni a terminare i campionati, anche modificando eventualmente il format.
Se il format della Serie A potrebbe restare inviolato con le 12 gare che mancano da disputare ogni tre giorni, diverso il discorso della B e della C. La Figc potrebbe creare un tavolo di discussione per l’annullamento dei play-off di ogni campionato professionistico e questo potrebbe anche portare alla riduzione a due sole squadre retrocesse dalla A alla B in una stagione che, al di là di come andrà a finire, sarà comunque falsata.
Il Lecce intanto sta alla finestra con il suo presidente Saverio Sticchi Damiani che ha fatto capire molto bene in ogni suo intervento come la sua società voglia conquistare sul campo di gioco quella salvezza per cui ha lottato a denti stretti sino ai primi di marzo. Quello che giustamente ha sempre affermato il massimo dirigente giallorosso è che il Lecce si batterà perché ci siano le assolute garanzie di sicurezza per i giocatori e per tutto lo staff a seguito della squadra. Senza quelle e in un momento in cui il virus non è stato ancora debellato, sarebbe troppo rischioso far riprendere lo sport e il calcio in particolare, che è un gioco di contatto.
Il calcio, quindi, si appresta a delineare in modo ufficiale quello che sarà il programma della partenza. Una ripartenza che tutti gli amanti del calcio si attendono, soprattutto il popolo salentino che vive di questo sport e con il quale si è tolta tante soddisfazioni a livello nazionale. Però questa volta dovrà essere l’interesse e la salute delle persone ad avere l’ultima parola, altrimenti i morti, che il Coronavirus ha prodotto, non ci avranno insegnato nulla.
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