PITTSBURGH (USA) – Giorgia è tornata in ospedale, in terapia intensiva. Dopo un periodo relativamente tranquillo a casa, la bimba affetta da Sindrome di Berdon ha avuto un peggioramento improvviso causato da un nuovo rigetto. Superata fortunatamente questa emergenza, la situazione si è fatta nuovamente critica per l’insorgere di forti dolori all’altezza del petto e delle spalle che hanno preoccupato la madre Elisa. Nel post pubblicato sulla pagina Facebook dedicata alla bimba, la donna ha spiegato di aver deciso di riportare la piccola in pronto soccorso. “Gli esiti dei primi esami – ha spiegato – hanno escluso problemi cardiaci e i medici hanno attribuito la causa a semplici spasmi muscolari “probabilmente di crescita”. Una tesi che non ha convinto per niente la donna, tant’è che ha fatto immediatamente richiesta di un “ecocardiogramma, ma è stato rifiutato perché avendolo fatto tre mesi prima, non hanno ritenuto necessario ripeterlo, soprattutto in pronto soccorso”.
Elisa è combattiva e non ha accettato il “no” dei medici in silenzio. Dopo una lunga discussione senza esito sperato, ha riportato la figlia a casa, come consigliato nel reparto emergenze. Ha atteso il giorno seguente per ricontattare l’ospedale e “fortunatamente i medici che conoscono Giorgia e pratici di trapianti, l’hanno ricoverata per fare ulteriori esami”.
La piccola nel frattempo è peggiorata rapidamente e sono state eseguite nuove indagini cliniche, specifiche per le sue condizioni. La notizia inaspettata e allarmante è che Giorgia presenta un versamento pericardico, il suo cuore è completamente avvolto da liquidi. Il trasferimento nell’unità di terapia intensiva è stato immediato.
L’immunosoppressione mantenuta con terapia farmacologica impedisce l’insorgere del rigetto degli organi trapiantati lo scorso novembre, ma d’altro canto rende più vulnerabile l’organismo della piccola e può scatenare diverse e gravi complicazioni.
In questo periodo particolare con l’emergenza Covid-19 ancora in corso, Elisa vive nel terrore quotidiano che la piccola possa contrarre questo virus o qualsiasi altro tipo di infezione, perché non ha a disposizione anticorpi naturali sufficienti. Le cure antibiotiche possono risultare inefficaci se non supportate da un sistema immunitario perfettamente funzionante.
Ricorre oggi il quinto anniversario dal trasferimento negli Stati Uniti di Giorgia, mamma Elisa e Jody, il fratello maggiore. Sono stati anni difficili, carichi di momenti terribili lontani dalla propria casa, famiglia e amici. Le distanze alle quali abbiamo fatto l’abitudine tutti per via dell’emergenza sanitaria, sono la normalità da sempre per questa famiglia, ma forse, in questo momento così delicato, sono ancora più difficili da sopportare.
Elisa chiede di rivolgere una preghiera per la sua bambina, un pensiero positivo affinché possa trovare la forza di superare l’ennesimo, durissimo ostacolo sulla via della guarigione. “Pregate per lei affinché non sia un problema infettivo, affinché non sia causa di virus i quali non si possono combattere con antibiotici ma con le proprie difese immunitarie. Quelle che Giorgia non ha”.
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