Una partita che è cruciale per interrompere il digiuno di vittorie interne e che serve per dare una spallata alla zona retrocessione. Tanto vale Lecce-Genoa per i giallorossi e per Fabio Liverani con un passato di allenatore proprio nella squadra ligure. «L’esperienza al Genoa è stata importantissima – afferma subito il tecnico in conferenza stampa – perché, oltre alle poche partite seduto in panchina in Serie A, ho vissuto 2 anni come allenatore del settore giovanili. Quel periodo è stato l’inizio della mia carriera di tecnico e domani ritroverò diversi amici nello staff rossoblù.»
In verità Liverani ritroverà in campo anche un suo ex compagno, Goran Pandev, su cui il Genoa punta tantissimo come chioccia di una formazione imbottita di giovani. «Per Goran sono stato un martello quando lui aveva 18 anni e giocava con me nella Lazio. Sono felice che abbia riconosciuto come quei rimproveri siano serviti alla sua crescita calcistica. Lui è come il vino, più invecchia e più è determinante per le squadre in cui gioca. A lui e ai suoi compagni d’attacco non dovremo lasciare troppi spazi.»
Liverani dovrà fare a meno nel match di domani (si giocherà alle 12.30) degli squalificati Lapadula e Rossettini e degli indisponibili Meccariello, Mancosu e Benzar. I dubbi del mister sono in tre ruoli precisi: quello di centrale di difesa, dove si giocano il posto da titolare Dell’Orco e Riccardi, quello di centrocampista, dove il ballottaggio è tra Tabanelli e Majer, e, in ultimo, il ruolo di compagno d’attacco di La Mantia con Farias e Babacar in lizza per il posto. «Farias e Falco sono recuperati, ma non potranno giocare l’intero incontro. Devo ancora capire come sfruttare le loro potenzialità. In difesa dovremmo giocare a quattro ma, sto anche pensando all’opportunità di giocare con tre difensori centrali. Per noi è una partita vitale, ma non mi pesa il fatto che ancora non abbiamo raccolto vittorie in casa perché le mie squadre giocano sempre per vincere e non conta se ci riescono solo in trasferta. Probabilmente, però, tale attesa potrebbe pesare per qualche calciatore che vorrebbe festeggiare un successo in mezzo allo stadio pieno di tifosi, ma non deve essere per noi un tarlo.»
In conclusione Liverani ritorna sulla sonora sconfitta di mercoledì a Ferrara contro la Spal e dà un messaggio chiaro ai suoi. «In coppa è stato sbagliato l’approccio alla gara come la mentalità con cui si è affrontato tutto il primo tempo. Anche se avessimo giocato con gli stessi undici vittoriosi a Firenze, avremmo perduto perché non possiamo permetterci di staccare la spina in questa categoria. Probabilmente dopo la vittoria di sabato il gruppo si è rilassato e i risultati sono stati evidenti. Ancora non abbiamo la continuità che ha contraddistinto il cammino del girone di ritorno dello scorso torneo di B e, quindi, certe batoste potranno servire per evitare che in futuro possano ricapitare questi blackout.»
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