“Quanto conta la comunicazione sui media, in particolare sui social network, nella giornata di un amministratore pubblico? se si rivolge questa domanda a quanti ricoprono l’incarico di sindaco o assessore o consigliere comunale è frequente sentirsi rispondere “Immaginavo fosse importante, ma non pensavo così tanto”.
Nell’era della “disintermediazione” come amministratori che ricoprono i ruoli istituzionali più prossimi al cittadino siamo sottoposti costantemente a continue domande, richieste di spiegazione, sollecitazioni, critiche, incoraggiamenti, attacchi, campagne collettive dettate da reazioni emotive alle notizie del momento o, peggio, a fake news.
Chi ha responsabilità pubbliche deve imparare presto a tenere i nervi saldi, fare scorta di pazienza, impiegare le necessarie energie per gestire queste interazioni: lo sostengo da tempo. ma avverte anche l’esigenza di regole comuni alle quali fare riferimento, norme di comportamento che agevolino un corretto scambio di informazioni (o di opinioni) con i cittadini ed evitino ogni degenerazione.
E’ significativo che Antonio Decaro, appena riconfermato alla guida di Anci, abbia voluto lanciare ai sindaci d’Italia un appello ad aderire al “Manifesto della Comunicazione non ostile”, elaborato dall’associazione Parole Ostili, invitandoli a farlo con delibera di Giunta.
Se è vero che il linguaggio è il principale mezzo attraverso il quale ciascuno si definisce, la qualità delle comunicazioni tra gli amministratori e i cittadini sui nuovi media contribuiscono a definire il profilo di una comunità. Per questo anche noi a Lecce facciamo nostro questo impegno e oggi approviamo in Giunta la delibera”.
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