ROMA – Un poker della Lazio mette fine al poker di risultati positivi dei giallorossi. Ma Il Lecce si morde le mani. Regala di fatto la gara ai biancocelesti e recrimina per occasioni fallite e per un arbitraggio assai discutibile.
La Lazio parte subito forte provando a dimenticare in fretta la beffa subita con il Celtic in Europa League. A
Tuttavia, a parte un predomino territoriale, sono pochi i veri pericoli per Gabriel e compagni. Anzi, è il Lecce a sprecare un paio di volte occasioni con Babacar e Mancosu. L’unico a creare grattacapi è Correa,non a caso è il fantasista a sbloccare la partita al 38° approfittando di una indecisione della retroguardia giallorossa. Il Lecce non ci sta e pochi minuti dopo raggiunge il pareggio grazie a Lapadula, lesto a trafiggere Strakosha nell’area piccola.
La seconda frazione ricalca lo stesso copione del primo tempo: biancocelesti in avanti e Lecce guardingo in attesa di ripartire.
In una di queste ripartenze il Lecce sfiora il vantaggio con un gran colpo di resta di Babacr, ben servito da Mancosu. Miracoloso il salvataggio di Strakosha. La Lazio ci prova subito dopo con Milnkovic Savic ma la sua zuccata termina a lato. Qualche minuti dopo la zampata del centrocampista serbo è letale: difesa giallorossa immobile con Rossettini che guarda la sfera ma non interviene e Calderoni che si fa anticipare. Al minuto 64 Lapadula mette lo scompiglio nell’area laziale. Quatto minuti più tardi Mancosu va giù in area.
Ma Babacar (ancora lui) sbaglia il rigore, tap in vincente di Lapadula ma il gol è annullato per fuorigioco millimetrico. Decisione assai discutibile non fosse altro perché al momento dle tito di Babacar in area entrano due giocatgori della Lazio. Ergo: tiro dal dischetto da ripetere. Nel giro di un minuto (74) si registrano un tiro fuori di Luis Alberto e uno diu Shakov bloccato dal portiere laziale. Al 78 °Calderoni tocca con un braccio: è rigore: dahli undici metri si presenta Immobile che non sbaglia. Gli uomini di Inzaghi dilagano. Due minuti e va ancora a rete Correa.
Il Lecce è a terra ma non demorde. E all’85 accorcia con La Mantia. Poi più nulla. All’Olimpico finisce 4-2 davanti a circa 4000 tifosi giallorossi che non hanno mai smesso di incitare i propri beniamini. Il Lecce esce a testa ma deve fare mea culpa per le troppe ingenuità commesse ma nulla può per uno scippo arbitrale che grida ancora vendetta.
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