Lecce – Napoli è finita senza sorprese cosicché la più forte squadra campana ha avuto la meglio senza difficoltà sui giallorossi per un 4 a 1, bugiardo però nei numeri perché la squadra di Liverani avrebbe meritato un passivo inferiore.
Il Lecce ha retto solo per la prima mezz’ora scarsa e, dopo il gol del vantaggio fortunoso di Llorente, è crollata sotto i colpi dei più forti avversari. Solo nella ripresa, dopo il momentaneo 3 a 1 siglato su rigore da Mancosu, il Lecce per una decina di minuti ha dato l’impressione di poter riaprire il match, ma è stata solo un’illusione chiusa dal 4 a 1 del solito Llorente.
Liverani all’inizio sorprende tutti e schiera un tridente veloce, ma anche molto leggero fisicamente. Giocano Farias e Falco di punta con Mancosu alle loro spalle in posizione centrale per arginare la regia di Zienlinski. Dopo una super parata di Gabriel al 23’ sul colpo di testa di Llorente, lo stesso attaccante spagnolo 5’ dopo recupera una palla vagante nell’area giallorossa e fulmina Gabriel per l’1 a 0. Qualche minuto dopo e arriva il raddoppio degli azzurri con un rigore decretato dal Var per fallo di braccio di un Tachtsidis nella sua peggiore prestazione in maglia giallorossa. Dal dischetto Insigne si fa ipnotizzare da Gabriel, ma il portiere brasiliano lascia la linea di porta con i piedi prima della battuta del rigore e, quindi, il penalty viene ritirato. Insigne cambia angolo e batte questa volta l’estremo giallorosso.
Nella ripresa il Lecce sostituisce subito il pessimo Tachtsidis con Petriccione e la squadra sembra più viva, sfiorando il gol con Lucioni di testa su punizione di Falco. Ma quando sembra che Mancosu e compagni possano giocare con più costanza nella metà campo avversaria, arriva la doccia fredda del 3 a 0 ospite. Tabanelli chiude male su Fabian Ruiz, che si accentra e di sinistro fulmina dai 20 metri Gabriel.
Con la gara ormai compromessa c’è una reazione di orgoglio del Lecce che trova il gol del 3 a 1 su rigore, decretato dopo un bel tiro da fuori di Majer, parato da Ospina che sulla ribattuta entra in maniera scomposta su Farias. Dagli undici metri segna Mancosu. Liverani prova il tutto per tutto e toglie Falco per mettere Lapadula, ma la situazione non migliora con l’attaccante ex Genoa che appare avulso dal gioco e non dà quella forza fisica che servirebbe. Anche l’ingresso di Benzar per Rispoli, l’ultimo cambio possibile, non dà i risultati sperati con il rumeno che appare un pesce fuor d’acqua in questa squadra. È colpa sua il 4 a 1 definitivo. Infatti, dopo che ha perso palla al limite della propria area, l’esterno difensivo mantiene in gioco Llorente, che riprende una respinta corta di Gabriel e deposita facilmente in rete.
Negli ultimi minuti di gara il Lecce meriterebbe anche il gol del 2 a 4, ma la girata di Tabanelli, ben assistito da un Calderoni che almeno ci ha messo grinta sulla fascia sinistra, viene deviato dal portiere ospite e poi finisce sul palo prima di ritornare sul rettangolo verde. Anche Lapadula avrebbe la palla per una nuova realizzazione, ma la sbaglia malamente, evidenziando un momento poco fortunato della sua stagione. Al fischio finale il Lecce esce comunque tra il sostegno dei propri tifosi, consapevoli della disparità di forze in campo. I giallorossi devono resettare subito questa sconfitta e pensare al prossimo difficile incontro in trasferta a Ferrara con la Spal, dove i punti conterranno realmente. Il Napoli, come l’Inter, sono squadre fuori categoria oggi per la compagine di Fabio Liverani, che comunque dovrà fare tesoro di questa sconfitta. Il Lecce non può prescindere di una punta di peso, quando affronta squadre che pressano alte e che sono tecnicamente più forti.
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