Di Alessio Prastano
MAGLIE – Generoso, senza peli sulla lingua, per nulla arrogante, ma instancabile di fronte alle decine di richieste di selfie. Gianmarco Tognazzi, attore “ma solo per hobby” e vinificatore “per mestiere”, arriva a Maglie in occasione del Mercatino del Gusto, manifestazione che richiama ogni anno decine di migliaia di visitatori.
L’evento, organizzato in collaborazione con Apulia Film Commission e svoltosi all’interno della cornice del Liceo “Capece” di Maglie, è stato moderato da Gloria Indennitate, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno, con la quale Tognazzi accetta di indossare il braccialetto Made in Carcere: “Sono già stato un testimonial a Torino di questa marca e per me è stata una vera fortuna”.
Nel salottino, installato al centro del Mercatino del gusto, l’attore romano intreccia nei suoi ricordi cinema e cibo, due componenti fondamentali per la vita del padre Ugo, il cui cognome richiama alla mente “una scalata di piccole colline, dalla rivista Avanspettacolo, agli esordi in Tv con Vianello fino al ’50, quando entrò a tutto titolo tra gli alfieri della commedia italiana”, che proprio in quegli anni viveva il periodo di massimo splendore con i quattro moschettieri Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Alberto Sordi e Nino Manfredi.
Gianmarco, il terzo erede della sconfinata dinastia dei Tognazzi – dopo Ricky e Thomas – ricorda gli splendidi anni del padre cuoco, quando “vi era il quotidiano impegno di preparare la cena, tutte le sere per quattro o dieci ospiti”. Un argomento, quello della cucina, che era bistrattato, a differenza dell’attualità, in cui ci si riempie gli occhi con gli show cooking, programmi che fanno ridere il Tognazzi figlio: “Molte cose che fanno oggi, io le ho vissute già trent’anni fa, come la presentazione del piatto, che Ugo ha esportato dalla Francia”. Verrebbe da dire ritorno al futuro, ma con delle differenze abissali rispetto al passato, quando i cellulari non esistevano e non esisteva tanto meno l’arte del mostrare a tutti i costi: “È diventato un tutto far vedere agli altri, senza la voglia di godersi l’essenza delle cose”.
La serata con Gianmarco Tognazzi è tutt’altro che noiosa: è impossibile distrarsi o portare occhi e orecchie altrove. L’attore per hobby inserisce la giusta enfasi nei suoi ricordi del padre, ed una sana ironia parlando di se stesso. Tra difetti e pregi, Tognazzi si rivela un uomo curiosamente “logorroico” e privo di qualsiasi arroganza, un pregio trasmessogli dal padre: “Se c’è una cosa che papà ci ha insegnato è l’assoluta umiltà: lui non era affatto un divo, ma era accessibile a tutti e per questo la gente lo amava”.
Il Tognazzi attore è un professionista che sul set ha bisogno di essere motivato; deve sentire la motivazione e la fiducia del regista, come in “A casa tutti bene”, opera di straordinario successo per il cinema italiano: “Quel film mi ha dato tanto ed è un’esperienza che ricorderò per sempre. Non smetterò mai di ringraziare Muccino, il regista -”.
Negli ultimi tempi, il figlio d’arte ha lavorato a diversi lavori: “Ho finito un film, ‘Sono solo fantasmi’, con Christian De Sica: è una sorta di ghostbusters all’italiana. Un film divertente e sorprendente, che uscirà nelle sale cinematografiche dal 14 di novembre. Precedentemente, ho partecipato a ‘Se mi vuoi bene’, un film di Fausto Brizzi,con Claudio Bisio che dovrebbe uscire il 18 ottobre”.
Il Mercatino del Gusto è intriso di notti dal sapore cinematografico, che riescono a mischiare l’amore per la recitazione alla voglia insaziabile di cibo. Tognazzi e l’improvvisa passione per le bombette di Martina Franca è l’equazione che meglio riesce a descrivere tutto questo.
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