GALLIPOLI – Se i reni non funzionano a dovere rischia pian piano di andare in cortocircuito l’intero organismo umano. Una tesi che è stata ribadita nel corso di un convegno che si è svolto all’ospedale Sacro Cuore di Gallipoli. Un’occasione per approfondire l’argomento da più punti di vista. L’iniziativa – intitolata “Il danno renale acuto nel paziente critico – ha abbracciato diverse discipline coinvolgendo nefrologi, cardiologi, rianimatori e internisti.
La prevenzione – è stato sottolineato da più parti – diventa un’arma fondamentale per evitare pericolose conseguenze. I danni, infatti, rischiano di essere irreversibili. E sui danni da insufficienza renale acuta si è soffermato Alessandro D’Amelio, responsabile del reparto di Nefrologie e Dialisi dell’ospedale di Gallipoli. Francesco Tunzi del reparto di Cardiologia dello stesso nosocomio, ha è intervenuto sul tema dello scompenso cardiaco acuto. Interessanti anche gli interventi di Claudio Paladini, medico di Anestesia e Rianimazione (Il paziente critico con Mof in rianimazione), e di Oronzo Lazzari, medico del reparto di Nefrologia e Dialisi (Tecniche dialitiche sostitutive in terapia intensiva).
Il convegno era inserito nel Piano formativo 2019 e ha assegnato all’evento cinque crediti formativi per le figure professionali di medico chirurgo per la disciplina di nefrologia, cardiologia, anestesia, e rianimazione, medicina interna e infermiere.
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