LECCE – “Non sparare a Salve, spara a Salvini”. E’ la scritta comparsa sui muri del complesso Studium 2000, all’ingresso nord di Lecce nei pressi del cimitero monumentale. “Condanna senza indugi – afferma il senatore della Lega Roberto Marti – per questo ennesimo vergognoso attacco a un ministro che ha ridato dignità a milioni di italiani e che, con buonsenso e fermezza, riesce laddove anni di malagestione ed indifferenza avevano prodotto i danni che tutti conosciamo”.
“Sono scritte da biasimare senza esitazione alcuna – continuna il parlamentare leghista – Il dibattito politico, anche se aspro, non deve mai trascendere in un livello così basso ed infame come quello di chi augura attentati alla persona del ministro degli Interni. Queste sacche di ignoranza e di codardia che si annidano ai margini della società politica italiana sappiano bene che paura non ne mettono, al contrario: se la forza delle idee e delle proposte che Salvini incarna genera reazioni cosi malevoli, ciò vuol dire che la strada intrapresa è quella corretta per fare dell’Italia il Paese moderno che tutti ci auguriamo”.
Sull’accaduto interviene anche l’ex sindaco di Lecce Paolo Perrone: “Non occorre essere salviniano o della Lega per provare ribrezzo davanti a questa scritta su un muro della mia città. I proiettili agli avversari politici appartengono a un’epoca buia, dolorosa e superata. L’autore non conosce la storia. Oppure la conosce ed è semplicemente un imbecille”.
Sull’episodio sono in corso indagini da parte degli agenti della Digos di Lecce.
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