DETTO TRA NOI – “Lo stato in cui il centrosinistra affronta la competizione elettorale di questa città non è certo dei migliori. Al momento, la costruzione di una coalizione competitiva risulta monca. Un pezzo della sinistra è fuori. E’ fuori una possibile lista unitaria della sinistra cittadina comprendente anche l’associazione “Lecce Bene Comune”. È fuori perché Salvemini ne ostacola l’ingresso per ragioni, a suo dire, extrapolitiche. Io sono, per formazione, portato a considerare irricevibile ogni veto ed ogni pregiudizio che si fondi su fatti di natura personale. Un candidato sindaco è tale proprio perché unisce, anche sorvolando su possibili screzi pregressi con personalità politiche o con formazioni del proprio stesso campo politico. Soprattutto in una fase di estrema difficoltà come questa. E, cioè, dinnanzi alla possibilità che l’alleanza di centrodestra sia in grado, a Lecce, dì superare antiche divisioni e di entrare in campo con la forza del massimo delle sue truppe. La distanza tra i due schieramenti che si contenderanno la guida della città, probabilmente, questa volta, potrebbe giocarsi in poche decine di voti. E vincerà chi non avrà trascurato di lasciare fuori del proprio campo anche la forza più esigua dell’intero centrosinistra. È per questa ragione che occorre che non si brucino definitivamente le tappe. Ci sono ancora molte settimane che ci dividono dal tempo della presentazione delle liste. Si utilizzi questo tempo. Ci si sieda tutti attorno al tavolo. Anche le forze maggiori del centrosinistra, a cominciare dal Pd, facciano sentire la propria voce
Amministrative 2019
“Non lasciare fuori dalla coalizione un pezzo della sinistra”
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