La vittoria del Lecce di oggi a Carpi può essere contraddistinta da un numero, il 35. Infatti il gol vittoria dei giallorossi è arrivato al minuto 35, proprio quando veniva esposto dai tifosi leccesi uno striscione in ricordo di Ciro Pezzella e Michele Russo, mai dimenticate bandiere del Lecce, a 35 anni dalla loro tragica morte. Solo coincidenze? Non lo sapremo mai. Quello che, invece, si conosce ormai molto bene è che questo Lecce di Liverani non finisce mai di sorprendere. Contro un Carpi in salute e reduce da tre risultati utili consecutivi, i leccesi hanno offerto una gara attenta e senza particolari sbavature, portando a casa tre punti che ora proiettano la squadra giallorossa al secondo posto in classifica, seppur con una gara in più rispetto alle dirette concorrenti.
Il Lecce ha fatto sua la partita giocando molto bene nella prima frazione e sapendo resistere al possibile ritorno del Carpi, che si è reso pericoloso soltanto in un paio di occasioni con il trequartista Concas. Quello che ha sorpreso dei giallorossi nelle ultime due apparizioni è la maturità e solidità che sta emergendo in una squadra, messa insieme solo nell’ultima estate, e che sta crescendo di gara in gara. Anche questo pomeriggio Vigorito non ha subito gol, mentre in fase offensiva il Lecce ha dimostrato di poter pungere ogni volta che spinge sull’acceleratore.
Liverani decideva confermare gli stessi undici proposti sette giorni prima con la Cremonese, con un Armellino in grande spolvero. Ed era proprio il centrocampista napoletano a farsi vedere dopo pochi minuti dalle parti di Colombi, impegnandolo con un tiro da fuori. Il Lecce nella prima parte del tempo era padrone del campo, dimostrando di avere una proprietà di palleggio invidiabile anche nella categoria superiore. Tuttavia con il passare dei minuti era la squadra di Castori che sembrava prendere le misure ai giallorossi, facendosi vedere anche nella metà campo leccese. Ma al 35’ il Lecce riusciva a graffiare in avanti, come ormai da consuetudine, spingendo gli equilibri del match a suo favore. Falco prendeva palla sulla trequarti e lanciava una parabola verso l’area emiliana. Armellino colpiva la sfera di testa, impennandola e prolungando la sua gittata. Sulla sfera si avventava come un rapace La Mantia che in diagonale non dava scampo a Colombi. 1 a 0 e tutti a festeggiare sotto la curva dei numerosissimi tifosi leccesi.
Il Lecce badava bene a non subire il ritorno del Carpi prima dell’intervallo e nella ripresa riusciva a subire il meno possibile il ritorno degli emiliani. Alla fine era solo gioia per i ragazzi di Liverani in uno stadio colorato per metà di giallorosso. La classifica parla chiaro, il Lecce è la più bella realtà di questo torneo, anche se i piedi dei giallorossi devono rimanere ben saldi a terra per continuare nel processo di crescita che è l’unico modo per continuare ad alimentare il sogno di primato.
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