LECCE – Due feriti e molto spavento tra i passanti, sono il risultato della violenta rissa alla stazione di Lecce avvenuta tra due extracomunitari nel pomeriggio di ieri. Alcuni testimoni affermano che la lite sia scaturita per motivi legati all’attività di parcheggiatore abusivo. Il più giovane dei due, un 30enne indiano ha aggredito un 41enne di origini marocchine, mentre questi era seduto su una panchina, ed ha cercato di strangolarlo. Non riuscendoci, ha estratto una bottiglia di vetro da un bidone per l’immondizia, e rompendola, l’ha usata come arma ferendo il secondo uomo. Immediato l’intervento delle Volanti che hanno fermato la lite permettendo agli operatori delle ambulanze di trasportare i feriti presso l’Ospedale Vito Fazzi per essere medicati. La vittima dell’aggressione ha riportato ferite da taglio, la rottura del setto nasale e della mascella. Il giovane indiano è stato arrestato per il reato di lesioni aggravate, mentre il cittadino marocchino è stato denunciato per aver violato il provvedimento del Foglio di Via Obbligatorio emesso dal Questore di Lecce lo scorso 16 ottobre con il divieto di fare ritorno nel Comune di Lecce per la durata di tre anni.
A questo ennesimo scoppio di violenza, il centrodestra dice “basta”. Da più lati arrivano dichiarazioni di protesta e di preoccupazione per la sicurezza del rione Ferrovia.
Michele Giordano di Fratelli d’Italia afferma “L’ennesima maxi-rissa nel piazzale antistante la stazione ferroviaria tra stranieri, di origini asiatiche, davanti agli occhi di tanti passanti e viaggiatori è l’ennesimo campanello d’allarme di una situazione ormai fuori controllo. – e continua – Nel Consiglio monotematico sulla sicurezza, per il quale mi sono battuto, ho chiesto all’amministrazione di mettersi al lavoro con prefettura e polizia affinché siamo dispiegati più agenti nelle zone calde. Abbiamo bisogno di presidiare quelle zone costantemente. Il partito Fratelli d’Italia ha già portato il caso leccese in Parlamento, attraverso il nostro deputato, Marcello Gemmato: ora attendiamo riscontro dal ministro competente.”
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