LECCE – Associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, abuso d’ufficio e falso ideologico. Sono alcune delle accuse che fanno parte dell’inchiesta giudiziaria sulle case popolari che stanno seguendo da qualche anno i magistrati della Procura di Lecce e che oggi ha portato all’arresto di tre politici (i consiglieri comunali Attilio Monosi, Luca Pasqualini e Antonio Torricelli), del funzionario del Comune di Lecce (Lillino Gorgoni) e del ventisettenne Andrea Santoro. Sono tutti ai domiciliari. Le ordinanze di custodia cautelare – disposte dai sostituti procuratori Roberto Licci e Massimiliano Carducci – sono state notificate nelle primissime ore di questa mattina dai militari della Guardia di Finanza di Lecce. In carcere sono finiti invece due altri uomini, Umberto Nicoletti e Nicola Pinto che avrebbero preso parte – secondo quanto accertato dagli inquirenti – al pestaggio dell’uomo che denunciò il presunto affaire.
L’ipotesi investigativa sulla quale si sono concentrate le indagini è quella di voto di scambio: voti elettorali sarebbero stati “scambiati” con alloggi popolari. I magistrati avrebbero accertato l’indebita assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica in favore di persone non collocate in graduatoria in posizione utile. Ma non solo, anche l’occupazione abusiva di alloggi resisi disponibili per l’assegnazione nonché l’accesso illegittimo a forme di sanatoria di cui alla legge regionale 10 del 2014 concesse in assenza dei requisiti richiesti.
Sono 46 in tutti gli indagati dalla Procura. Tra questi spicca il nome del senatore della Lega Roberto Marti, dal 2004 al 2010 assessore comunale ai Servizi sociali, ai progetti mirati e alle pari opportunità. Il parlamentare dovrà rispondere di abuso d’ufficio e falso ideologico.
Per altri cinque dipendenti comunali, in servizio presso l’Ufficio Casa e Ufficio Patrimonio, è stata chiesta l’interdizione temporanea dai pubblici uffici. Nel faldone di 800 pagine del gip Giovanni Gallo sono descritte tutte le modalità con cui avveniva la presunta operazione illecita.
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