“Noi siamo in presenza di una crisi politica e istituzionale senza alcun precedente nella storia repubblicana che, in uno con la crisi endemica di fiducia verso il paese, non credo che rappresenti situazione migliore rispetto a quella del Ministero dell’Economia affidato a Savona. E, fra poco, conosceremo la reazione dei mercati. Mattarella ha esercitato i suoi poteri. Bene. Ma si tratta di prerogative che debbono necessariamente fare sintesi con quelle di forze politiche che hanno il ruolo di approvare, sul piano parlamentare, la formazione del governo, con la fiducia. Nessun esempio, può essere portato come similitudine ai fatti di questi giorni. Perché era noto che il gesto di Mattarella, per quanto legittimo, avrebbe prodotto un’alternativa netta: il governo si fa o non si fa. Salvini e Di Maio hanno esercitato un diktat. Questo lo so bene. Ma Mattarella, consapevole dei rischi a cui si andava incontro, non consentendo affatto la nascita di un governo con una maggioranza precostituita, avrebbe potuto cogliere nelle ultime dichiarazioni di Savona (per quanto tattiche) una possibilità di compromesso, volta ad evitare che la situazione precipitasse. Salvini voleva comunque il voto, non ritenendo più vantaggiosa la formazione di un governo con Di Maio? Bene, allora, quale migliore occasione per metterli alla prova, consentendo la nascita del governo? Ora, Salvini e Di Maio si trovano con un alibi grande quanto una portaerei e con una scansione della inevitabile campagna elettorale, indubbiamente a loro favore: l’Europa, il dominio dei mercati, l’indipendenza nazionale, il valore democratico del voto sopravanzato dalle esigenze dei mercati, e via discorrendo. Infine, c’è un altro argomento che vorrei qui porre alla vostra attenzione. Lega e M5S hanno la maggioranza ed un programma (chiaramente di destra): Savona o un altro all’Economia destano le medesime preoccupazioni, perché sono gli obiettivi che propongono il problema e non solo chi è chiamato ad attuarli. Lega e M5S hanno ottenuto un successo elettorale e io mi chiedo: si può dare l’idea che, in modo surrettizio, non si consentisse loro di governare sulla base della piattaforma che è risultata vincente tra gli elettori?
Sono, queste, tutte valutazione che un uomo politico della caratura di Mattarella avrebbe potuto compiere e, dignitosamente, avviarsi ad un compromesso, proprio per evitare un precipizio che, a mio giudizio, è peggiore della presenza di Savona nel governo. Ultima perla, poi: la convocazione di Cottarelli. Per fare che? Un governo di servizio che dovrà pur presentarsi alle Camere per la fiducia? E la fiducia che, probabilmente, non sarà accordata a Cottarelli non è sfiducia al Presidente della Repubblica? Per carità di patria (nostra), infine, non dico nemmeno una parola su come il centrosinistra affronterà, in questo contesto e con quel clima, un voto estremamente ravvicinato”
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