GALATONE – Sabato 7 aprile al Teatro Comunale di Galatone, in provincia di Lecce, prosegue la rassegna ”Teatri dell’agire” diretta da Salvatore Della Villa. Dalle 21 in scena “Io amo il mio lavoro”, un monologo di Marianna Gioconda Rotella, diretto e interpretato da Tommaso Massimo Rotella.
“Io amo il mio lavoro. L’ho sempre amato. Ah, e non lo dico mica per autoconvinzione, no, io non sono uno di quei lavoratori frustrati che trovano sempre un valido motivo per lamentarsi delle loro pessime condizioni di lavoro, anzi sono molto appagato dal mestiere che svolgo, e ritengo di possedere le attitudini necessarie per la mia mansione. E dico “necessarie” perché queste mie capacità non sono solo sufficienti, ma proprio necessarie, perché se non le utilizzassi al meglio, non sarei il migliore nel mio campo, sono necessarie affinché io sia il migliore, ecco”.
Se vi chiedessero della morte, che cosa direste a riguardo? La domanda corretta, però, è: chi mai vorrebbe parlare di morte? Si vive e si muore, ma vivere il concetto di morte è un processo complesso e personale. Abituati a conferirle un’accezione negativa, dimentichiamo che l’idea di morte benefica, portatrice di quiete e serenità per l’animo, è insita in noi dalle epoche più antiche. Questione di prospettive, insomma, di substrato culturale e sociale, più o meno radicato in noi. Ecco, quindi, un uomo, un monologo, che svela il quotidiano, quello composto di piccole abitudini e gesti automatici che ognuno di noi compie quasi ritualmente e… di scheletri nell’armadio. Una storia in bilico tra razionalità e follia, un labile confine tra ciò che appare giusto e ciò che può sembrare un errore. Una trama che scorre lineare, su quella soglia che ogni essere umano possiede, varcata la quale, i meccanismi della nostra mente possono improvvisamente dare libero sfogo alla loro identità più recondita. Tutto questo con Guglielmo Paonessa, che per mestiere guida il carro funebre ed è un eccellente lavoratore, il migliore, per la precisione.
Classe 1960, Tommaso Rotella inizia il suo percorso professionale come attore e prosegue nella direzione del teatro di movimento e della danza, ed infine, della regia. Ha curato, tra gli altri, i movimenti coreografici delle produzione del Teatro di Dioniso/Valter Malosti e dello spettacolo La vita è sogno di Calderon prodotto dal Piccolo Teatro di Milano per la regia di Luca Ronconi. È stato attore in Porcile di Pasolini, regia di F. Tiezzi (1994), in Sogno di una notte di mezza estate e Amleto regia di V. Malosti (1996) e in Federico II del Maestro Marco Tutino (2004), in Mandorle amare di G. Giusto (cinema), in Francesco sulla strada di Luciano Nattino (2011), La Pace di Aristofane con il Teatro degli Acerbi (2012), Amleto a pranzo e a cena e Chiusi gli occhi, (2013). Debutta al Festival Astiteatro 2014 con Un regalo fuori orario di Luciano Nattino (regia di Patrizia Camatel) produzione Casa degli Alfieri. È Direttore Artistico del Teatro Vecchio Mercato dalla stagione 2012/13.
La rassegna proseguirà con Un diritto… messo di traverso di e con Salvotore Cosentino (21 aprile), Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello (28 aprile), Medea di Euripide del Teatro Dell’Argo (12 maggio). Il Teatro di Galatone, spazio polifunzionale con un piccolo foyer e circa 250 posti a sedere, riaperto al pubblico nella primavera 2016 dopo quasi 30 anni di chiusura, ospiterà anche eventi culturali, sociali, ricreativi, convegni, conferenze e proiezioni che coinvolgeranno anche le associazioni del territorio.
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