Consapevolezza nei propri mezzi e voglia di migliorare. Questo è il messaggio che il Lecce vuole dare al campionato dopo la vittoriosa gara di Matera. I giallorossi hanno vinto su di un campo difficile, giocando una gara accorta e non subendo reti per la seconda partita di fila.
Emblema del sacrificio e della disponibilità a ricoprire un ruolo, che non pareva certo fosse cucito addosso a lui, è sicuramente Mario Pacilli. L’estroso esterno offensivo, che nel 4-3-3 era un inamovibile punto di riferimento dell’undici giallorosso, appena arrivato Liverani sembrava esser stato relegato ai margini degli schemi del tecnico romano. Ed invece a Castellammare di Stabia Pacilli, per la prima volta titolare con il nuovo tecnico, ha dimostrato di avere carattere e la determinazione per riconquistare un posto da titolare e da quel momento ha sempre giocato dal primo minuto.
«È indubbio che quando non si gioca, non si può essere contenti – esordisce in sala stampa il giocatore cresciuto nelle Lodigiani – Io ho trasformato questa rabbia, in positività perché ero consapevole di poter essere d’aiuto alla squadra. Nel ruolo di rifinitore dietro le punte avevo già giocato un anno nell’Albinoleffe con davanti Belotti e Cisse, quindi non mi è stato difficile entrare nei meccanismi di gioco. Davanti abbiamo degli attaccanti che si integrano bene tra di loro quando sono in campo, un potenziale di rilievo per la categoria».
Sul suo cambio di posizionamento, rispetto al 4-3-3 di Padalino e Rizzo, Pacilli vede differenze soltanto nel modo di stare in campo, ma non nella pericolosità offensiva. «Giocando da esterno si corre in maniera più lineare, mentre nella mia nuova posizione devo coprire una posizione più centrale che mi fa lavorare più a scatti. In questa posizione, poi, devo essere più d’aiuto al centrocampo, ma questo non limita la mia pericolosità offensiva. È vero che ancora quest’anno non ho segnato, il gol mi manca, ma anche entrare nelle azioni che decidono un incontro è fondamentale».
Infine il giocatore parla del successo importantissimo conseguito a Matera e della prossima gara in posticipo contro il Cosenza di Braglia. «La gara di sabato scorso è stata una partita che può solo farci crescere in consapevolezza, però dobbiamo guardare poco la classifica, ma pensare partita per partita. Lunedì abbiamo un incontro difficile contro una squadra ferita da un inizio di stagione non esaltante. Il Cosenza è una squadra da vertice e con Braglia si sta riprendendo. Non dobbiamo prendere sotto gamba la partita, perché solo rimanendo concentrati, potremmo rimanere lì dove siamo in classifica».
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