Si alla presidenza del Consiglio comunale, no alle rivalse e ai ribaltoni. Nel giorno della sua proclamazione ufficiale, il nuovo sindaco di Lecce Carlo Salvemini si rivolge alla minoranza di centrodestra a cui offre la poltrona di numero uno dell’assise civica lanciando così un primo messaggio dirompente rispetto al passato, caratterizzato da un ventennio di gestione di centrodestra: “Questa è una comunità che si riconosce nelle differenze”, un tasto già battuto durante l’investitura in aula consiliare.
“Non abbiamo certezza di quello che sarà il Consiglio sul piano numerico, ma intanto da oggi questa sera posso assicurare che la presidenza dell’assemblea consiliare intendo affidarla a un consigliere di minoranza”. Salvemini chiama in causa direttamente il suo sfidante al ballottaggio di domenica scorsa, Mauro Giliberti: “Disporrai del nostro voto unanime”.
Ma per il centrodestra arriva pure un consiglio: “Non coltivate sentimenti di vendetta, urgenze di rivalsa, voglia di ribaltoni. Piuttosto, sentitevi impegnati da minoranza a dare un contributo alla città ma convincetevi di un dato univoco, inequivocabile e incontestabile: la maggioranza dei leccesi ha voluto noi”.
Poi un cenno alla singolare vicenda accaduta in Corte Maternità e Infanzia, sede dell’Assessorato all’Urbanistica e alla Pianificazione territoriale con hard disk utilizzati su alcuni pc su disposizione di un consulente dell’Amministrazione e cambi di serratura in corsa per evitare grattacapi, tanto che il sindaco parla di “un via vai improprio all’ Ufficio Urbanistica: queste cose non ci impressionano, siamo uomini di mondo, ma sia chiaro non siamo stupidi! Qui non è tanto questione di cambiare serrature : noi dobbiamo cambiare le chiavi per aprire il cuore di nuove speranze per i cittadini leccesi”
Ma su una frase del primo cittadino non possono non essere tutti d’accordo: “Bisogna lavorare per il bene della città”.
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