“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola”.
Giovanni Falcone la testa non l’ha mai abbassata. Ci ha sempre messo la faccia, e non solo. Il cuore, soprattutto. Quello che ci spinge a seguire la retta via, che ci dice cosa dobbiamo fare. Anche quando la paura ci assale e le forze sembrano venire meno. Sono passati 25 anni dalla strage di Capaci, un quarto di secolo. È cambiato il mondo ma non la voglia di combattere. Chissà quanti ragazzi e ragazze hanno raccolto nel loro piccolo il testimone di Falcone per rivendicare dritti, per chiedere giustizia, per sbandierare aliti di libertà. Con coraggio e passione. Sono in tanti. Hanno la schiena dritta. Lavorano ogni giorno in silenzio. Per dire no alla protervia, alla supponenza, alla prepotenza, all’arroganza, all’ignavia, all’omologazione.
Cronaca
Il seme gettato da Falcone continua a germogliare
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